Le donne non hanno bisogno di attributi fisici, ma libere di essere donne senza avere paura
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non daremo numeri, perché i numeri, anche se danno l’idea di quante vittime di femminicidio ci sono state nel nostro Paese, sono solo numeri.
E sappiamo bene che dietro ogni numero c’è una storia spezzata, una vita cancellata brutalmente da uomini che, hanno scambiato queste donne per oggetti, che possono possedere a loro piacimento, fino a quando si accorgono che non è così, o forse, l’hanno sempre saputo, e allora, decidono di ucciderle, perché se non possono essere loro, non saranno più di nessuno.
Ma anche queste sono solo parole già dette e, come i numeri, servono a poco.
Oggi, invece, vogliamo parlarvi di cosa è stato fatto concretamente per fermare questo sterminio.
E la risposta è niente. Ci dispiace dirlo, ma è così. Lo Stato, non è in grado di difendere queste vittime.
È vero che ci sono ancora tantissime donne che non denunciano, pensate che da un’indagine è emerso che il 65% delle vittime di violenza non ne parla nemmeno con un’amica, ma forse dietro questo dato si nasconde il vero problema: le donne non si fidano perché vengono giudicate, colpevolizzate e sopratutto perché nonostante la denuncia vengono comunque lasciate sole in balia di un uomo che diventa ancora più violento.
È successo solo pochi giorni fa, un uomo che ha ucciso l’ex compagna, era stato arrestato due volte ma poi, a seguito di una sentenza di patteggiamento, con una sospensione condizionale della pena, era tornato libero di farle del male. E così è stato.
E allora capite come oggi qualsiasi parola, celebrazione, evento rischia di perdere di significato, rischia di essere una lotta contro i mulini al vento. È possibile che i giudici non comprendano la pericolosità sociale di questi individui? Non possiamo credere che ciò dipenda solo dal fatto che siano uomini, non accettiamo questa idea, perché sarebbe come dire di vivere in un paese primitivo, governato dagli istinti, più che dalle leggi.
C’è una Commissione Parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, presieduta dall’onorevole Carmela Valente, che sta facendo un’ottimo lavoro, ma la stessa è consapevole che non basta,perché questo lavoro se non supportato da leggi adeguate e soprattutto da azioni concrete resterà solo un ottimo lavoro.
Proprio la Valente in una nota sulla sua pagina ufficiale ha dichiarato:”Sono convinta, che oltre a perfezionare l’impianto legislativo e rafforzare l’impianto repressivo abbiamo bisogno di una cultura sociale che attribuisca forte disvalore a questo fenomeno e al tempo stesso di una più spiccata sinergia istituzionale che possa costruire una rete di protezione intorno alle donne che subiscono violenza.”
Insomma, diciamocelo pure, sarebbe necessaria una vera e propria rivoluzione culturale che debba portare un radicale mutamento della posizione sociale della donna in questa società.
Perché prima di essere uccisa fisicamente, la donna viene uccisa ogni giorno dalle ingiustizie che deve subire ad ogni livello, dalla necessità di dover sempre dimostrare di essere più brava, sopratutto, se anche bella.
Dal dover scegliere se dedicarsi alla famiglia o se fare carriera perché nel nostro Paese le due cose non sono compatibili. E non ci accontentiamo certo delle quote rosa o di tutte quelle piccole concessioni che ci vengono date per tenerci buone.
Non vogliamo essere come gli uomini, non è questo il nostro obiettivo o la nostra aspirazione, questa è solo una stupida convinzione di una società maschilista che per dire che una donna è brava dice che ha “gli attributi”.
Ci dispiace, ma noi non abbiamo bisogno di attributi fisici per dimostrare quanto valiamo, ne vogliamo prendere il posto degli uomini, vogliamo solo libere di essere donne, senza dover lottare ogni giorno, senza aver paura, senza dover dimostrare niente.
Questa è la vera parità, tutto è il resto è solo ipocrisia e se non la pensate così restatevene pure a casa domani, non scendete nelle piazze, non postate frasi copiate, non contendeteci la vostra pietà, non guardateci come se fossimo sempre in preda ad una crisi isterica, ignorateci che è meglio oppure guardateci dritte negli occhi e ammettete le vostre responsabilità perché quando verrà uccisa la prossima donna, perché purtroppo succederà, sarete voi i responsabili e anche le vostre mani saranno sporche di sangue.