Modica, Vito D’Antona vs il sindaco Abbate: in 8 anni 100 milioni da restituire in 20 anni allo Stato

Modica – A leggere la nota dell’ex consigliere comunale Vito D’Antona, rappresentante di Sinistra Italiana, vengono i brividi. Il Comune di Modica, un pozzo senza fondo?

Non solo per l’enorme debito del Comune di Modica contratto con lo stato, ma anche per il futuro di questa città, futuro, in poche parole ipotecato per decenni. Nella nota di Vito D’Antona, velatamente,  si intravede un’altra preoccupazione. Chi sarà quell’uomo o quella donna di buona volontà che vorrà candidarsi alla carica di sindaco, con una situazione catastrofica, ingestibile, senza prospettive di futuro.

Vito D’Antona  prende spunto dall’ultima riunione del Consiglio Comunale nel corso della quale Abbate, “chiudendo il dibattito sulla richiesta di sedici milioni di prestito allo Stato, che si aggiungono agli ottantasei milioni già a carico del Comune, ha evitato di spiegare come sia stato possibile che solo con lo Stato abbiamo accumulato in otto anni ben più di cento milioni di euro da restituire in vent’anni”.

  “Piuttosto, con i soliti toni da campagna elettorale, dichiara D’Antona,  ha tentato di dimostrare come in tutto il suo mandato sia stato costretto a pagare i debiti fatti dagli altri e a perseguire una sana politica di risanamento, perfino fatta di importanti finanziamenti per opere pubbliche, citando i progetti contro il rischio idrogeologico, guardandosi bene dal ricordare che per responsabilità della sua amministrazione, qualche mese il Comune di Modica ha perso cinque milioni di euro per alcuni di questi progetti, per il semplice fatto di non avere approvato il bilancio in tempo utile”.

 E D’Antona, aggiunge, “richiamando invece l’attenzione sul dissesto emerso nell’ottobre del 2012, che fu scampato grazie all’adozione del Piano di riequilibrio da parte dell’amministrazione Buscema, Abbate omette di ricordare che durante i suoi otto anni per ben due volte, nel 2017, siamo stati sull’orlo del dissesto, quando la Corte dei Conti, sottolineando i pesanti rilievi sulle inadempienze nella gestione del Piano, vietò di rimodulare il Piano in quanto la Giunta si era appropriata di una competenza propria del Consiglio (Delibera Corte dei Conti n. 70 del 9 marzo 2017), e quando deliberò “ ..  il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal Piano .. “ (Delibera Corte dei Conti n. 150 del 24 luglio 2017), con la conseguenza della automatica dichiarazione di dissesto. E poi c’è anche il fatto che il sindaco Abbate,  si ostina scandalosamente a sottrarre al Consiglio Comunale e alla città la conoscenza della documentazione sul Piano di riequilibrio inviata a giugno alla Corte dei Conti. 

Ovviamente, noi siamo osservatori della vita politica modicana. Una risposta alle preoccupazioni di D’Antona, la cittadinanza la merita. O no?

corte dei conti, Dissesto, ignazio abbate

Commenti (1)

  • GIOVANNI CELESTRE

    Sarebbe un obbligo pubblicare anche in macro numeri i risultati gestionalli anno x anno ai cittadini i risultati di esercizio con una micro relazione di accompagnamento. E consentire nel sito l’accesso con SPID per poter scaricare i documenti sintetici del Bilancio d’esercizio. In macro voci si può fare, anzichè tassare i cittadini in fiducia senza cognizione e senza giudizio sull’amministrazione in carica.(VIVA LA DEMOCRAZIA OCCIDENTALE E LA TRASPARENZA BRUNETTIANA così come riportato entrando nel sito in alto a sinistra) Così i comuni sono preda di avventurieri più o meno competenti e retti. Forse è un utopia ma sarebbe una bella DEMOCRAZIA.

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