La segnalazione dei nostri lettori che stamane hanno notato e fotografato questo spettacolo

A quanto pare le cose all’Ospedale di Modica continuano a non funzionare, nel senso che le regole minime di distanziamento non vengono rispettate.

Questa la situazione stamattina nel reparto di Radiologia.  Fra l’altro, chi ci ha segnalato il problema, ci ha anche raccontato che la foto non rende la reale situazione visto che, nei corridoi, c’erano anche barelle, oltre che una fila analoga davanti al laboratorio di chirurgia. Diciamo che non è più tollerabile vedere certe immagini proprio all’interno dell’Ospedale.

Qui, i principi fondamentali per contenere la pandemia, fra cui evitare l’assembramento, dovrebbero essere non solo rispettati ma proprio da qui dovrebbe partire l’esempio per tutti.

Eppure si susseguono incontri, comunicati, per raccomandare le norme basilari di comportamento in tempo di pandemia. Ma nei fatti servono solo a dare un contentino, ma che non risolvono proprio niente, perché il problema è radicato e sopratutto bisognerebbe risalire alla fonte. A chi prende le decisioni senza rendersi conto di quello che ogni giorno si vive in questi ambienti dove la domanda di sanità è altissima, forse anche a causa della pandemia. Dove succede che sia medici che pazienti, devono subire per scelte scellerate sui tagli, che mettono davanti l’interesse economico a quello della salute. In quel corridoi dell’Ospedale di Modica, stamane ci volevano infermieri, personale ausiliario in grado di disciplinare la presenza, ci voleva più vigilanza per fare mantenere le regole e proteggere dal contagio tutti quei pazienti stanchi di aspettare. Ma perchè le regole si devono rispettare al supermercato e non in un corridoio di Ospedale?

E’ proprio vero che I tagli fatti alla sanità, nel corso degli anni, stanno presentando il conto ed è piuttosto salato.

Ma non facciamo nessun appello perché noi non ci facciamo ammaliare dagli incantatori di serpenti, noi denunciamo le cose che non vanno, anche a costo di essere duramente attaccati ma almeno la nostra coscienza è apposto perché queste foto, come tante altre che ci arrivano ogni giorno in redazione sono esperienze dirette dei cittadini e loro meritano delle risposte, meritano di non dover andare in ospedale e rischiare di ammalarsi ulteriormente.

Non è più tempo di rimanere a guardare, bisogna agire e pure in fretta e chi ha il potere di farlo lo deve fare senza se e senza ma, senza scaricare le responsabilità su altri ma assumendosi le proprie.

Una cosa è certa noi saremo qui pronti a raccogliere le lamentele dei cittadini e non per il gusto di criticare ma per dare il nostro contributo.