L’aeroporto di Comiso senza futuro, fa solo la ruota di scorta del Bellini di Catania

L’aeroporto di Comiso la chiama collaborazione noi lo chiamiamo “contentino”.

Si perché ogni qualvolta che lo scalo catenese è in difficoltà quello comisano è subito pronto ad accogliere gli aerei, riducendo i disagi che darebbero un’immagine negativa per Catania.

Ma questo non può essere per l’Aeroporto della nostra provincia motivo di vanto, o meglio, potrebbe esserlo se inserito in un contesto in cui lo scalo funzionasse regolarmente e rappresentasse un vantaggio per il territorio.

Sappiamo che non è così perché  continuiamo a fare da “parcheggio” a Catania, noi risolviamo i problemi loro godono dei privilegi.

E la cosa peggiore che a quanto pare, questa situazione è nota a tutti e per non scomodare Soaco, basta citare il Presidente della Sac ( la società che gestisce Fontanarossa), Sandro Gambuzza, che è di Scicli, il quale per la sua lunga esperienza conosce molto bene il territorio ibleo e tenta di valorizzarlo. E ci chiediamo se anche lui se lo ricorda, ogni tanto, che questo aeroporto di Comiso non può continuare con questa subalternità con lo scalo catanese. 

Dobbiamo rivendicare il nostro ruolo invece di dover attendere che l’Etna erutti per fare ricordare a chi di dovere che esistiamo. Si parla di Comiso e del suo aeroporto in alcuni giorni dell’anno, quando Catania entra in crisi.

Soltanto a dicembre, sono stati tantissimi i passeggeri che Comiso ha accolto a seguito della chiusura dell’aeroporto etneo, questo vuol dire che il nostro è uno scalo efficiente, accogliente, organizzato ma questo a quanto pare non basta perché Catania è Catania, si sa, e noi possiamo solo fare da servi alla padrona, com’è nel nostro stile quello di essere sempre sottomessi, di essere la provincia babba.

E la colpa, ovviamente, è anche della politica e del peso irrilevante che i nostri rappresentanti al governo regionale hanno rispetto ai deputati catanesi, nonostante qualcuno di loro in particolare dovrebbe avere a cuore le sorti dell’Aeroporto.

Sappiamo che Soaco non è in grado di risolvere questi problemi e così rimarrà sempre un aeroporto subalterno, che ovviamente deve fare la sua parte e deve essere sempre pronto a gestire le emergenze. Ma questo non basta e non è sufficiente. Comiso non si può accontentare di queste briciole.

Dovrebbe essere la Sac ad ipotizzare il futuro di Comiso, disegnando una strategia di rilancio, facendo magari qualche scelta più coraggiosa e inserendo lo scalo comisano in un progetto più ampio e più coinvolgente.

A meno chè non si voglia lasciare tutto fermo ed accontentarsi dello status quo. Ma questa è un’altra storia o forse è sempre la stessa. 

sac, Soaco

Commenti (2)

  • E una vergogna questo stato di fatto, la sac dovrebbe mettere su un progetto di interscambio e di continuità atto portare avanti un progetto sinergico tra i due scali rafforzando la presenza di più passeggeri e diventando un volano per la Sicilia orientale. Che si diano una mossa tutti ex a tutti i livelli in ambito regionale..

  • La subalternità a Catania del nostro aeroporto non è l’unica,basti pensare alla sanità:quanti primari catanesi vengono,fanno le vacanze e vanno via.

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