Ance Sicilia: Stato e Regione trovino i soldi per pagare le imprese che aspettano da più di un anno
PALERMO – “In questo momento la politica nazionale e regionale è come se fosse salita all’improvviso su una torre di Babele. Invece la gravità della condizione che vivono le imprese e l’economia impone che si ritrovi subito il senno. Dignità, responsabilità e dovere degli eletti dal popolo dovrebbero suggerire di ascoltare le parole di David Sassoli, fatte proprie nell’appello lanciato da Gianni Letta, cioè ritrovare l’unità e il senso del bene comune, pensare all’interesse dei cittadini e non a quello personale”.
Lo dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che aggiunge: “Questa situazione che sa di disarmo fa sì che, in uno Stato democratico e costituzionale, un’istituzione fondamentale come la Regione siciliana venga condannata a restare senza bilancio per i prossimi quattro mesi, e di ciò nessuno sembra preoccuparsene. Non è concepibile, nella stagione dei tempi rapidi del ‘Pnrr’, questa rassegnazione ad aspettare che il governo nazionale firmi l’accordo con quello regionale per erogare alla Sicilia le somme che servono a fare quadrare i conti. Non è tollerabile che, mentre le imprese attendono da più di un anno di essere pagate per i lavori eseguiti – e non possono più, a loro volta, garantire gli stipendi ai lavoratori – , la politica, maggioranza e opposizione, si preoccupi solo di tattiche finalizzate alla campagna elettorale”.
“Torniamo a dire ‘no’, aggiunge Cutrone, all’esercizio provvisorio, anche questo in balia degli umori quotidiani – conclude Cutrone – . I governi nazionale e regionale si attivino subito per definire in tempi rapidi l’accordo che consenta di approvare un vero bilancio regionale, e tutti coloro che ne hanno competenza e responsabilità provvedano a fare arrivare in tempi celeri all’economia le risorse che servono per non farci affogare”.