Confcooperative Ragusa, “rischio paralisi” per aumenti materie prime e energia elettrica
Il comparto agroalimentare vede prospettarsi un vero e proprio “rischio paralisi”.
Insostenibile la situazione causata dal combinato disposto dei rincari di energia elettrica e gas e dei costi delle materie prime. Confcooperative Ragusa rilancia su base territoriale le preoccupazioni manifestate dal presidente nazionale di Alleanza cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, circa l’attuazione di urgenti misure per arginare la situazione emergenziale oltre a tutelare le imprese da speculazioni globali riconducibili anche a fattori di natura geopolitica.
“Basta fare pochi calcoli per rendersi conto della drammaticità della situazione e rendere incomprensibile l’operato di chi sembra essere concentrato solo su future elezioni – sottolinea Gianni Gulino, presidente di Confcooperative provinciale Ragusa – il costo dell’energia elettrica è passato in media dai 40-45 € megawatt/h ai 300 € megawatt/h e quello del gas da 0,17 € al metro cubo a 1,30 € al metro cubo. A tali rincari si aggiungono poi quelli delle materie prime – con i prezzi di grano, mais, soia, ecc. che stanno portando i costi aziendali ormai fuori controllo – e degli imballaggi. Si va dall’incremento del 61% del legname a quello del cartone (+31%), della banda stagnata (+60%), della plastica per agroalimentare (+72%), del vetro (+40%).
Una circostanza ben nota alle imprese che operano sul nostro territorio e, in particolare, lungo la cosiddetta fascia trasformata.
E proprio da queste imprese raccogliamo segnali di forte allarme. La situazione, ove non fronteggiata, frenerà inevitabilmente anche l’export dei prodotti agroalimentari, col rischio di compromettere in breve tempo gli importanti risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dalle nostre produzioni sui mercati nazionali e oltre. C’è anche chi sta valutando il blocco di alcune linee di attività e, nei casi di maggiore difficoltà, la chiusura degli impianti di trasformazione, col rischio di drammatiche conseguenze sociali e occupazionali. Le cooperative, indubbiamente, non intendono sospendere la propria produzione ma da sole non possono farcela, tenuto conto che le attuali dinamiche commerciali con la Gdo escludono infatti la possibilità di una revisione dei prezzi che possa compensare i maggiori costi sostenuti. Se i prezzi dell’energia continuano a lievitare in questo modo, con aumenti che arrivano oggi al +200-300%, la chiusura, per alcune pmi, diventerà inevitabile