Ragusa: chiusure forzate nel settore della ristorazione. Tomasi: ” Bisogna avanzare soluzioni specifiche”

I settori della ristorazione e del turismo continuano a fare i conti con il periodo di crisi causato dal covid-19. In questo gennaio 2022, si registrano numerosissime chiusure forzate da parte di ristoranti, bar, pub, strutture ricettive a causa della mancata clientela e delle restrizioni che hanno interessato gli spostamenti dei turisti provenienti da fuori Italia”.

E’ quanto rileva il presidente sezionale Confcommercio Ragusa Danilo Tomasi che aggiunge: “Le numerose limitazioni, i molti casi positivi della popolazione e la paura degli stessi cittadini che al momento preferiscono evitare qualsiasi tipo di rischio, hanno causato un’ennesima crisi nera per il settore della somministrazione e del turismo. Inoltre, a oggi da parte del governo non è arrivata nessuna ufficialità sulla proroga della cassa integrazione, scaduta il 31 dicembre 2021, per quei settori che risultano essere in crisi.

Inevitabilmente questo sta causando numerosissimi licenziamenti forzati, in quanto le aziende, a causa del pochissimo lavoro, sono impossibilitate a mantenere in pieno l’organico dei dipendenti. A questo si aggiunga l’aumento esponenziale della materia prima e dell’energia elettrica. Si vive in uno stato di prostrazione ed incertezza, i settori colpiti non possono e non devono per nessun motivo essere abbandonati e la politica ha il dovere di farsene carico”.

“È necessario che il Governo, la Regione e le amministrazioni locali – dice ancora Tomasi – intervengano a favore di quei settori che dopo due anni continuano ad essere quelli più colpiti. A dicembre 2021, la Confcommercio sezione di Ragusa aveva già chiesto con una nota ufficiale all’amministrazione locale che anche per il 2022 venisse ridotto al 50% il tributo della Tari, la totale esenzione della Tosap e la proroga della concessione straordinaria per gli spazi che riguardano il suolo pubblico. Invitiamo, inoltre, la Prefettura a fare ancora più di quanto sta già facendo cosicché le regole in vigore siano rispettate in ugual modo su tutto il territorio ragusano e tra tutte le attività commerciali. Queste ultime hanno il dovere di trasmettere sicurezza e fiducia agli avventori ed è giusto che chi non garantisce tutto questo sia punito dalle autorità di controllo: è un senso di responsabilità che dobbiamo avere verso noi stessi e verso la popolazione”.

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