I medici di famiglia vanno in pensione ed è caos in provincia, tra file e disservizi, si rischia anche di rimanere senza medico

Si ripete anche oggi, a Vittoria la situazione che vi abbiamo raccontato ieri riguardo alle lunghe file per poter effettuare il cambio del medico di famiglia.

Pensate che stamattina, dopo lunghe ore di attesa, sono riuscite ad entrare solo 40 persone, un numero esiguo rispetto alle centinaia che attendevano dalle prime luci dell’alba il proprio turno e che sono state costrette a ritornare nel pomeriggio dove la situazione era ancora peggio (Video qui sotto).

Senza considerare l’assembramento che in questo periodo non è certo sicuro.

Inoltre questa situazione genera tensione e spesso le dipendenti sono costrette a fare intervenire le forze dell’ordine per sedare gli animi. Sono loro, infatti, a subire questa situazione, in prima persona, e denunciano che è diventata insostenibile.

Ma se non si interviene a monte del problema la situazione resterà tale e anzi andrà a peggiorare.  

Ieri, dicevamo che tutto dipende dal mancato funzionamento del sistema di prenotazioni online dell’Asp, che certamente consentirebbe di smaltire la confusione ed evitare le lunghe attese ma oggi abbiamo scoperto che, questo, è certamente un problema ma quello reale, da cui deriva questa situazione è un altro e rischia di diventare un problema di tutta la provincia di Ragusa.

Pare, infatti, che sia a Vittoria che in altre città, come ad esempio Modica, siano andati in pensione, contemporaneamente, ben 4 medici di famiglia. Che , in numeri, vuol dire che, più di 4000 persone, sono rimaste senza medico e che quindi devono effettuare il cambio.

Il sistema è in tilt perché arrivano contemporaneamente migliaia di  pratiche che, i dipendenti non riescono a gestire velocemente.

Molte persone hanno fretta perché necessitano della prescrizione di medicine importanti e quindi, nonostante abbiano effettuato la prenotazione online, si recano ugualmente allo sportello per avere chiarimenti.

Molti, inoltre, non sanno che i medici associati che sostituiscono il medico in pensione, per un mese, devono garantire la copertura per cui non c’è un reale rischio di rimanere senza assistenza anche se, un mese passa presto, e con i tempi che ci vogliono per effettuare il cambio, potrebbe comunque non bastare.

Ma se quello delle lunghe attese sembra un problema insormontabile il vero problema è ancora più grave.

Il rischio reale è che da qui a qualche anno molte persone resteranno senza un medico di base, perché non ci sono più medici di famiglia.

Per sopperire a questa mancanza molte persone saranno costrette a sceglierne uno di un’altra città, come sta già accadendo, con le enormi ripercussioni che questa situazione comporterà.

Insomma, ancora una volta, dietro quella che può sembrare una semplice protesta per una lunga attesa si nasconde un problema più serio che riguarda l’intero sistema sanitario: la mancanza di medici di ogni tipo, non solo di famiglia, che sta mettendo in ginocchio la già martoriata sanità e questo pesa soprattutto in territori come il nostro.

I medici, quei pochi che ancora riesco ad entrare in medicina a causa del numero chiuso e a laurearsi, scelgono di lavorare nelle grandi città dove si lavora meglio e meno piuttosto che scegliere un ospedale come i nostri dove ci sono turni di lavoro massacranti e dove spesso si è costretti ad occuparsi anche di settori non di propria competenza come accade per i ‘Pronto Soccorso’ che funziona grazie ai medici in prestito dagli altri reparti.

Insomma spesso bisognerebbe farsi qualche domanda in più e non fermarsi alle apparenze perché come avete visto dietro una lunga fila di attesa si nasconde un problema molto più grave e radicato che non potranno certo risolvere due povere impiegate vittime anche loro del sistema.

asp ragusa

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