Il Direttore Piero Bonomo sugli Ospedali di continuità: “Un’opportunità importante per il nostro territorio”

A Modica perchè è stata scelta la scuola Giovanni XXIII e non l’ex ospedale San Martino?

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di una notizia che potrebbe cambiare la sanità siciliana. La Regione, infatti, ha previsto un nuovo piano della sanità pubblica che, nei fatti, rivoluzionerà la logica che ha guidato la localizzazione degli ospedali negli ultimi venti anni, quelli dei tagli e dell’accentramento dei poli nelle grandi città, abbandonando le piccole strutture dei paesi.

Adesso, quindi, si ritorna a dare centralità ai territori. Abbiamo cercato di comprendere meglio cosa vuol dire nei fatti ridare centralità ai territori e, soprattutto, se i territori sono pronti ad accogliere questa rivoluzione e lo abbiamo fatto parlando con chi nella sanità ci lavora ogni giorno e soprattutto conosce bene il territorio, Piero Bono Direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore di Modica e ad oggi responsabile del Distretto Sanitario di Modica che comprende i Comuni di Modica, Scicli, Pozzallo ed Ispica.

Il dott. Piero Bonomo ( foto tratta dal web)

Che cosa ne pensa di questo piano sanitario previsto dalla Regione?

Penso che il piano sia ottimo ma prima di addentrarmi nello specifico mi piacerebbe spiegare qual è il presupposto da cui è partito il Governo. In Italia, nel 2019 (consideriamo il periodo pre-covid che ci dà un dato sanitario reale e non alterato dalla pandemia) ci sono stati 21 milioni di accessi nei Pronto Soccorso. Di questi, 16 milioni, non erano casi da pronto soccorso ma potevano essere gestiti in maniera diversa. Perché vedete su 10 casi che arrivano al Pronto Soccorso 1 solo è codice rosso, che assorbe tutte le attenzioni dell’Ospedale, il resto ovviamente verrà visitato ma con i tempi dovuti. Questo, ovviamente, genera i problemi che ormai tutti conosciamo ovvero lunghe file d’attesa ai Pronto Soccorso, ospedali intasati etc. Il piano regionale si può comprendere quindi solo se si inserisce in questo contesto

Questo piano prevede l’istituzione di ospedali di continuità, case di comunità e cot ovvero centrali operative territoriali. Può spiegarci concretamente come funzioneranno e in quali territori saranno istituite?

Gli ospedali di continuità, saranno una sorta di mini-ospedali, con venti posti letto che saranno però utilizzati dai pazienti non acuti ovvero che non possono stare in ospedale ma che non possono nemmeno essere curati a casa. Pazienti ad esempio cronici o codici che non sono rossi. Nel nostro distretto esiste già una struttura che sarà in grado di essere adibita a questo scopo. L’Ospedale Busacca che, con alcuni lavori, potrà benissimo soddisfare queste esigenze e tornare ad essere un punto di riferimento per il territorio. Diverso il discorso delle “case di comunità” che saranno strutture di 800 metri quadrati in cui opereranno dai 30 ai 35 medici h24 7 giorni su 7. Ci saranno medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, pediatri di famiglia, infermieri di famiglia. Ci sarà anche la guardia medica. Insomma, sarà una vera e propria casa della salute a cui i cittadini potranno fare riferimento per tutto. Il nostro distretto ne avrà tre di cui una certamente a Modica.”

Ci vuole spiegare come mai è stata individuata a Modica la sede che ospitava la scuola Giovanni XXIII e non, ad esempio, l’ex ospedale San Martino a Modica Alta?

Quando sono venuto a conoscenza del piano, ho subito fatto presente al Direttore Generale che, a Modica, non esisteva una struttura adeguata ad ospitare questo progetto. Vede, è necessaria una struttura grande e dove sia possibile parcheggiare con facilità, e lei bene comprende che, questo, purtroppo, penalizza la scelta di Modica Alta. Fra l’altro, comunque, la struttura non sarebbe stata in grado di soddisfare queste esigenze. Così, ho interpellato il sindaco, ed insieme, abbiamo individuato questa struttura che ovviamente in questo momento non è a norma ma verrà abbattuta e ricostruita secondo i canoni richiesti dal Piano. Inoltre, si potrebbe ipotizzare di realizzare un unico punto di accesso per il Distretto che in questo momento è dislocato in varie strutture. Un progetto forse ambizioso ma che se si riuscirà a realizzare diventerà certamente il fiore all’occhiello del territorio. Infine, il piano prevede l’istituzione del COT ovvero la centrale operativa territoriale che avrà una funzione simile a quella del 118 ma che invece di gestire le emergenze gestirà le non urgenze. Tutti questi strumenti insieme serviranno a decongestionare il lavoro degli Ospedali e a garantire un servizio migliore all’utenza.

La ex scuola Giovanni XXIII nel quartiere Sorda

-Secondo lei i cittadini capiranno che non bisognerà più recarsi in Ospedale o continueranno a farlo?

Certamente come ogni cosa ci vorrà del tempo per abituarsi ma all’Ospedale ci sarà, almeno all’inizio, personale che smisterà queste persone nelle strutture adeguate. Il nostro scopo è quello di aiutare le persone, di curarle e non vogliamo certo mandarle a casa senza un aiuto adeguato ma, si deve comprendere che, il Pronto Soccorso è fatto per le urgenze. Questo è un messaggio che ci tengo a ribadire, per far si che in questo modo si evitino affollamenti al Pronto Soccorso. Ieri, per fare un esempio concreto, sono arrivate 80 persone, di queste solo 5 avevano reale bisogno di trovarsi lì e tutto il resto? Quindi comprende che è necessario fare qualcosa di incisivo per risolvere questa situazione. Se il territorio viene potenziato e gli ospedali respirano allora potremo continuare a lavorare, altrimenti anche a causa della mancanza di medici, gli ospedali territoriali saranno destinati a scomparire”.

A proposito di medici ma in queste strutture serviranno nuovi medici come si procederà?

Nel piano sanitario sono previste assunzioni sia per medici che per infermieri ma anche per il personale amministrativo. Questo è un altro aspetto importante di questo piano che garantirà nuovi posti di lavoro. Adesso bisognerà solo sbrigarsi per farsi trovare pronti. Entro, infatti, il 2026 si dovrà essere operativi e quattro anni possono sembrare tanti ma non lo sono per fare tutto questo. Quindi, non appena arriveranno i fondi, bisognerà mettersi a lavoro subito per non perdere questa importante occasione che rivoluzionerà la sanità del nostro territorio.”

Foto esclusive Giorgio Di Rosa/Il Domani Ibleo

Distretto sanitario, Piano sanitario, Regione siciliana

Commenti (1)

  • Si sarebbero potute individuare aree di parcheggio, come per tanti anni si è detto , per Modica Alta. L’ ex ospedale San Martino con i lavori di adeguamento sarebbe una struttura magnifica. Considerate le caratteristiche del territorio modicano, credo che, ancora una volta Modica Alta deve soccombere. La Sorda diventerà sempre più invivibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings