Apriamo un dibattito: Il Cioccolato è dei modicani, basta litigare. La pace conviene a tutti

“Come cominciano le guerre? I diplomatici raccontano bugie ai giornalisti, poi credono a quello che leggono”. (Karl Kraus) 

Ecco crediamo che questa frase sia perfetta per iniziare questo articolo che ha lo scopo, forse utopistico, di aprire un dibattito, di provare a riportare la pace raccontando la verità e non una bugia, e questa verità, non ce l’ha raccontata nessuno ma, abbiamo provato a trovarla da soli, leggendo tra le righe di una storia che, va avanti da troppo tempo e che non sta facendo del bene a nessuno: ovvero la ‘dolce guerra’ tra il Consorzio del Cioccolato e gli eredi della dolceriaBonajuto.

E proveremo a farlo senza dare ragione ad uno e torto ad un altro ma, provando a dimostrare come, in realtà, entrambi hanno fatto un buon lavoro in questi anni per un bene comune: la città di Modica e il suo ‘oro nero’ per cui è conosciuta in tutto il mondo: il cioccolato.

E lo vogliamo fare rivolgendoci ai tanti produttori di cioccolato modicano, a coloro che hanno il sentore di quanto questo prodotto sia amato e conosciuto ed, in particolare, ai produttori storici, che non potranno non riconoscere il merito di chi ha dato il via a questo sogno, che fosse per interesse personale poco conta oggi, ciò che resta è che nei fatti Franco Ruta ha dato il via a tutto questo in un tempo lontano in cui nessuno conosceva questo prodotto.

Fu lui che intuì la similitudine con quello prodotto ad Agramunt in Spagna e in Sud America.

Fu lui che si rese conto di aver tra le mani un cioccolato prezioso, che profumava di tradizioni antiche.

E negare questo è un po’ come negare a Cristoforo Colombo di aver scoperto l’America.

Ma ovviamente una volta che l’America è stata scoperta non è che restò di proprietà di Cristoforo Colombo ma diventò una terra da esplorare, con tutte le sue peculiarità e contraddizioni.

Bene, lo stesso vale per il cioccolato, che oggi, senza dubbio, non è più solo una peculiarità di Bonajuto ma che è una ricchezza per tutta la città di Modica. Fin qui il discorso non fa una piega quindi dove sta l’inghippo?

Da una parte, nel voler mantenere certe posizioni dettate dalla consapevolezza di avere la primogenitura del prodotto, dall’altra la necessità di non essere risucchiati dal gigante Bonajuto e cercare di trovare uno spazio proprio per poter affermare la propria presenza come produttore di cioccolato e poter godere della ricchezza che da esso ne deriva.

Peccato che, mentre i produttori modicani si facevano  la guerra, ‘lo straniero’ ha approfittato della debolezza per mettere le cproprie radici e appropriarsi del prodotto modicano.

In questo caso si che bisognerebbe fare la guerra, tutti insieme, uniti contro chi ha completamente rivoluzionato la storia del cioccolato ed è per fino stato riconosciuto come produttore d’eccellenza da una trasmissione televisiva pagata dal Comune di Modica per sponsorizzare la città.

Ma questa, diciamo,  è un’altra storia che per il momento desideriamo mettere da parte.

Tornando alla vera questione ovvero  la contrapposizione tra il Consorzio e Bonajuto, ci ha colpito una dichiarazione rilasciata da Pierpaolo Ruta ad un collega. “Più volte ho richiesto, nel corso degli anni, di non interfacciarmi solo con il vertice di questo consorzio, ma di avere la possibilità di un confronto con tutti gli altri produttori, cosa che, purtroppo, non è mai avvenuta. Sarebbe bello uscire dal gioco dei ruoli, perché la questione cioccolato di Modica non era, a mio parere, esclusivamente un fatto commerciale.”

Ecco crediamo che in queste parole ci sia una forma di apertura nei confronti dei produttori che fanno parte del Consorzio, che forse sono a loro volta succubi di chi prende le decisioni non tenendo conto delle reali volontà dei suoi associati ma solo per un interesse personale o, di pochi, diciamo così. Ma questo siamo certi che stia bene ai produttori?  

Fare la guerra a Bonajuto ed impedirgli di utilizzare il nome “cioccolato di Modica” perché fuori dall’IGP a chi sta giovando veramente?

Cancellare la storia non è mai la via giusta per guardare al futuro e lo sanno tutti, anche chi, non lo ammetterebbe mai, lo sanno tutti che se oggi il coccolato è conosciuto in tutto il mondo è merito di Franco Ruta e di quella famosa intervista televisiva con Maurizio Costanzo, nel 1999 che ebbe una risonanza mediatica inaspettata. Punto.

Poi da questo bisogna guardare avanti e non vivere di soli ricordi.

Sempre in questa recente intervista Pierpaolo Ruta fa un’altra dichiarazione in cui riconoscere al Consorzio “una vera e propria operazione di pressione nei confronti dell’Unione Europea, che stava riscrivendo il pacchetto qualità e tutta la legislazione relativa ai marchi di tutela comunitaria, riuscendo a far inserire il termine cioccolato tra i prodotti che potessero ambire all’IGP”. 

Insomma una rottura che si potrebbe ricomporre, magari, ammettendo, sia da una parte sia dall’altra, di aver peccato di presunzione. Esiste la ricetta perfetta?

Ci sono degli studi che dimostrano che il cioccolato di Modica non nasce qui come sostengono quelli del Consorzio ma che il percorso parte dal Sud – America, passa per la Spagna e arriva in Sicilia finendo, poi, a Modica, come sostiene Bonajuto? Carta canta, certe cose non si possono inventare ma, se non ci si confronta, è vero, tutto ed il contrario di tutto.

E allora, è arrivato il momento di sedersi attorno ad un tavolo e cercare un confronto, nel bene della città, perché sbagliava Bonajuto a pensare di poter andare avanti da solo e sbaglia il consorzio a pensare di non aver bisogno di Bonojuto e di poter continuare ad ignorare la storia.

A questo punto, il Comune di Modica, dovrebbe fare da super partes e porre fine a questa diatriba ma, anche qui, si aprirebbe un’altra storia perché, come abbiamo detto, far prevale gli interessi della collettività non è proprio la qualità migliore che riconosciamo a questa amministrazione.

E allora che lo facciano “loro” i veri protagonisti, i produttori storici quelli che hanno conosciuto Franco Ruta e che lo faccia anche Pierpaolo un passo verso di loro, affinché possa porre fine a questa farsa di non poter indicare il nome di Modica sul suo cioccolato, una decisione che penalizza tutta la città.  

Il cioccolato è dei modicani ma mentre noi litighiamo gli altri godono e si arricchiscono. Meditate gente meditate…Intanto questo giornale apre un dibattito. Lettori siete invitati ad intervenire, scrivete, commentate, chissà….

Consorzio del Cioccolato, Franco Ruta, igp, Pierpaolo Ruta

Commenti (1)

  • Sono felice da cittadino modicano che ama la sua Modica che con questo articolo si sia aperto un dibattito. Ricordo che c’è un detto del nostro caro dialetto “rarisi a zappa ne pieri”, ho scritto ciò per dire che questa diatriba che dura da anni non giova nessuno e, come ha ben scritto Mariacarmela è controproducente.
    Pertanto auspico che questo articolo possa aprire un confronto vero e leale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings