Ragusa, “spesa fuori controllo” dell’energia elettrica, il sindaco Cassì spiega il perchè
In un momento in cui si parla di aumento dei costi dell’energia elettrica che sta mettendo in ginocchio le famiglie e le imprese, leggere che Ragusa è tra gli enti comunali capoluogo di provincia considerati peggiori d’Italia, per il mantenimento delle loro strutture, con una “spesa fuori controllo”, ovvero con una spesa che supera di oltre il 100% quella media, ci ha lasciato davvero stupiti.
Per questo motivo, abbiamo cercato di comprendere il risultato venuto fuori dal report realizzato per l’agenzia Adkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, parlando con il sindaco Peppe Cassì.
-Sindaco come spiega che sul bilancio comunale pesano qualcosa come 6 milioni 333mila euro per la spesa dell’elettricità?
“A Ragusa esiste da sempre un problema su cui ricade il 60% del costo dell’elettricità. Le sorgenti che approvvigionano le nostre cisterne di raccolta delle acque si trovano a centinaia di metri di profondità per cui le pompe elettriche di sollevamento hanno bisogno di tanta energia per tirare l’acqua fino in superficie e poi distribuirla a tutti.”
-Quindi quale potrebbe essere la soluzione?
“Risolvere questo problema non è semplice, ci vorrebbero strumenti alternativi che ad oggi non è possibile realizzare. Oppure si dovrebbe razionalizzare l’acqua ma sappiamo che non è certo fattibile. Stiamo cercando però di intervenire, dove possibile riducendo gli altri costi, che seppur incidono in maniera minore rappresentano comunque un peso sul bilancio comunale. Abbiamo già avviato un project financing di 7 milioni di euro che prevede la sostituzione di tutti i corpi illuminanti della città, inoltre ci stiamo muovendo per quanto riguarda le energie rinnovabili, abbiamo già pubblicato un avviso per le CER ovvero le comunità energetiche rinnovabili per dotarci di un impianto per la produzione e la condivisione dei kilowattora da fonti rinnovabili.”
Intanto sulla questione è intervenuto il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, che dichiara “la mia intenzione non è quella di fare polemica su un argomento così delicato, nonostante il Comune di Ragusa spenda dieci volte più di quello di Parma, ma è necessario guardarsi attorno, capire in che modo questi consumi possano essere contenuti, effettuando magari una ricognizione allo scopo di capire come intervenire per contenere le spese. Inoltre, continua Firrincieli, ricordo che questi dati si riferiscono al 2020 e che, quindi, con gli attuali incrementi, le spese legate all’energia sono destinati ad aumentare esponenzialmente a palazzo dell’Aquila. Riteniamo sia necessario agire con la visione del buon padre di famiglia allo scopo di moderare questi costi facendo sì che il Comune non subisca più di tanto queste spese. Tra l’altro, sono costi che sostengono i cittadini. Tra una bolletta di 6 milioni e una di seicentomila euro, ci sono in mezzo cinque milioni circa che potrebbero essere investiti in servizi, nelle attività di manutenzione, portare, ad esempio, la fognatura lungo le contrade o asfaltare senza ricorrere ai mutui. Sono queste le cose a cui deve guardare il buon padre di famiglia”.
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