Il Tribunale di Modica rimane chiuso: il suo futuro nelle mani della Regione. Ma quante domande senza risposte
Comitati e associazioni sempre vigili che lottano da anni, contro incomprensioni e promesse mancate
Certe notizie le leggi e le rileggi per cercare di capirne il senso ma a volte, per citare Vasco Rossi, “un senso non ce l’hanno”.
Qualche giorno fa, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, ha postato la notizia in cui comunicava di aver sottoscritto, insieme al presidente del Tribunale di Ragusa, dott. Vincenzo Panebianco, il contratto con cui il Comune concede, in comodato al Ministero della Giustizia, i locali di Carmine Putie.
Il sindaco aveva così commentato “Questa sorta di “passaggio naturale” al vicino Palazzo di Giustizia ci consentirà di avere a Ragusa un ufficio giudiziario confortevole a vantaggio di tutta la comunità ragusana”.
Premettendo che, non abbiamo niente contro il sindaco di Ragusa, che, ovviamente, fa gli interessi della sua città, non possiamo non pensare una cosa che è da tempo sotto gli occhi di tutti: perché se Ragusa ha bisogno di nuovi locali, il Tribunale di Modica non viene utilizzato?
Ce lo chiediamo noi e se lo chiedono, da tempo, quelli del Comitato Pro Tribunale, in particolare il Presidente Enzo Galazzo ed Enzo Cavallo, dell’Associazione Confronto che rappresenta i cittadini, che sono, come sempre, coloro che pagano per le scelte di una politica scellerata.
Quando, infatti, è entrato in vigore il decreto legislativo 155 del 2012 che in Sicilia ha soppresso, fra gli altri, inspiegabilmente, il Tribunale di Modica, la motivazione era quella di tagliare per risparmiare.
“Ma, spiega Cavallo, ad oggi questo risparmio effettivo non c’è stato anzi ci sono state spese, eppure tante, per cercare di sopperire alle mancanze di una struttura, quella di Ragusa che, non ha nessuno dei requisiti richiesti per sostituire il Tribunale di Modica, né da un punto di vista della sicurezza, perché non è una struttura antisismica e non ci sono aule adeguate, né da un punto di vista dello snellimento della giustizia, infatti le udienze spesso vengono rinviate proprio perché mancano le aule. Insomma, una situazione che certamente non ci fa risparmiare né tempo né denaro, ma che anzi comporta un ulteriore rischio, quello che se non utilizzata, la struttura del Tribunale di Modica, che ricordiamo è costata 12 milioni di euro dei contribuenti, rischia di essere abbandonata a sé stessa con le conseguenze che tutti possiamo immaginare”.
Le parole di Enzo Cavallo, che non hai mai abbassato la guardia su questa questione, vengono rafforzate da quelle del Presidente del Comitato Pro Tribunale l’avv.Enzo Galazzo, anche lui, da sempre, in prima fila per ottenere la riapertura della struttura. Una lunga e infinita battaglia in cui il Comitato ha dovuto fare i conti, negli anni, con i cambi di Governo e di Ministri, anche se poi alla fine tutti hanno fatto la medesima cosa: niente!
Con la differenza che, magari qualcuno è stato più gentile e qualcun altro non si è preso nemmeno la briga di rispondere, come l’ex Ministro Buonafede.
Lo stesso hanno fatto i parlamentari nazionali che, non solo, non hanno fatto niente ma qualcuno pare abbia anche remato contro.
Adesso, però, pare ci sia uno spiraglio che arriva dalla Regione come ci spiega l’Avv. Galazzo: “Cento giorni fa è stata esitata da parte della Commissione affari istituzionali della Regione una proposta di legge con voto unanime favorevole alla riapertura dei Tribunali Siciliani che sono stati chiusi. Ricordiamo infatti che la stessa sorte di Modica, è toccata a Mistretta e Nicosia. Così il Comitato Regionale, formato dai rappresentanti dei singoli tribunali soppressi, ha presentato questa “legge voto” che è stata trasmessa alla Presidenza della Regione. Però, nonostante sia stata inserita al primo punto dell’ordine del giorno, l’Assemblea continua a non trattarla. Alcune voci di corridoio dicono che non verrà mai trattata altri che invece finalmente, la prossima settimana, dovrebbe essere affrontata. Staremo a vedere. Intanto è certo che ci stiamo organizzando per essere presenti in aula e seguire personalmente la questione.”
Pensate che nel resto d’Italia, già quattro consigli regionali, quali Marche, Abbruzzo, Campania e Toscana, hanno proceduto alla deliberazione di questa legge che, nel caso di una eventuale riapertura dei presidi soppressi, non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato richiamando a carico delle Regioni i costi di gestione e manutenzione degli immobili o della retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture.
C’è di più, la Toscana ha già trasmesso alla competente commissione parlamentare questo atto. Insomma, sono come sempre un passo avanti o forse è meglio dire che siamo noi sempre un passo indietro. Perché in Sicilia è sempre tutto così difficile?
Forse si pensa che il gioco non valga la candela e i costi da sostenere siano troppo onerosi? O c’è chi ha interesse a fare rimanere chiuso il Tribunale di Modica? Se sì, chi? E perché?
Domande che per il momento resteranno senza una risposta, una cosa è certa il futuro del Tribunale di Modica è nelle mani dei parlamentari regionali, loro dovranno rispondere alla collettività delle decisioni che prenderanno, giuste o sbagliate che siano…
Comitato Pro Tribunale, Enzo Cavallo, enzo galazzo, Peppe Cassì, Regione siciliana
Salvatore Rando
I tre tribunali soppressi di Modica, Nicosia e Mistretta non interessa nessuno mrm che meno ai politici. Troppe, parole, incontri vuoti a cominciare dalla Regione che doveva votare una proposta di legge pervjacrusiertuta dei tre tribunali soppressi siciliani, qualcuno assicurava che doveva essere esitata entro novembre ma non è stato specificato l’anno. Musumeci ha avuto un incontro al ministero per la sottoscrizione di una convenzione prevista dalla legge di riforma, la Cartabia ha detto niet. Nella legge sta scritta invarianza della spesa ma chi la rispetta. Abbiamo un coordinamento nazionale dei trenta tribunali soppressi, ci sono state tantissime riunioni ma niente di concreto, ho proposto una protesta nazionale davanti al ministero e al Quirinale, niet. Alcune Regioni hanno approvato un DDL da inviare al Governo per la riapertura la Sicilia assente. Abbiamo detto in tutte le lingua del mondo che il tribunale di Ragusa ha criticità strutturali, nessuno ascolta, in itinere esiste un progetto ex parcheggi Tumin, previsto centri commerciale, ristoranti, sala da ballo, forze dell’ordine, sale gratta e vinci e in fondus il tribunale. Se ricordi queste cose i ragusanocentrici ti accusano di campanile perché non hanno nulla da dire. In Italia la prevenzione si fa con le corone d’alloro, si interviene dopo gli eventi per i funerali di Stato, non certo per prevenire. Ora durante la campagna elettorale per il rinnovo dell’assemblea ne sentiremo di promesse fasulle il tribunale di Modica serve solo come archivio perché è uno dei pochi tribunali ad avere un archivio elettronico per il resto, con una giustizia che non funziona, per avere uno straccio di sentenza bisogna aspettare 10 anni, forse decido nei primi giorni di marzo di incatenarmi davanti al tribunale di Ragusa perché milioni di italiani aspettano decisioni che non arrivano mai. Troppe parole pochi fatti non servono per la giusta causa di avere una giustizia degna di tal nome in tempi brevi.