La Società Modicana per la Storia Patria non viene riconosciuta dall’Amministrazione. Discriminazione?
Qualche giorno fa a Modica è stata presentata la Società Modicana per la Storia Patria.
Un’istituzione storico culturale, che si identifica anche nel nomen con la storia del territorio cittadino, attraverso le rispettive finalità di ricerca delle sue origini e nello sviluppo di una serie orientata di studi filologici, che però a quanto pare non viene riconosciuta dall’amministrazione comunale di Modica.
Infatti, la presentazione, invece di essere tenuta in uno dei locali che di solito il Comune mette a disposizione per queste iniziative culturali, si è svolta nello Studium della Chiesa Madre di San Giorgio perché l’amministrazione non ha risposto alla richiesta della società.
A denunciare questa situazione è Carmelo Cataldi, fondatore della Società Modicana per la Storia Patria che in una lunga lettera ci spiega cosa è accaduto.
“La Società di Storia Patria Modicana, scrive Cataldi, aveva già presentato una formale richiesta al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune di Modica, via pec, il 2 febbraio u.s. affinché, per la mattinata del 6 marzo successivo, concedessero, per la manifestazione predetta, i locali del Castello dei Conti, o in sostituzione quelli in uso alla Biblioteca Comunale e in ultima analisi quelli del Palazzo della Cultura”.
“Fino ad oggi, prosegue la nota, vi è stato e insiste amministrativamente un silenzio/rigetto da parte dei due rappresentanti del Comune di Modica, fatto per cui la Società di Studi alla fine ha ripiegato sullo Studium di San Giorgio, concesso gentilmente dalla Prepositura della Chiesa Madre di San Giorgio, sensibile come sempre verso tutto e tutti e soprattutto le attività storico e culturali cittadine”.
“Rimangono ad oggi sconosciuti i motivi di questo diniego, che si suppone abbia non fatto bene all’immagine cittadina e quindi anche all’amministrazione comunale che la rappresenta, perché all’evento erano presenti anche diverse delegazioni di Società di Storia Patria della provincia e di altre provincie siciliane, tra cui quella di Siracusa e quella di Santa Croce Camerina, che sono rimaste allibite per il trattamento subito dalla loro consorella soprattutto in un momento particolare della sua vita sociale. Le stesse sono abituate a ricevere dalle rispettive amministrazioni comunali una disponibilità, collaborazione e sussistenza almeno di livello formale e istituzionale e un simile diniego è sembrato molto strano, atipico, incomprensibile”.
“Si ritiene però, prosegue la protesta, poco plausibile, aldilà della prima considerazione fatta d’istinto e per cui si è pensato ad una discriminazione ad hoc, una simile motivazione del diniego, se si tiene conto, per chi ha buona memoria, che in passato i locali del Castello, peraltro aperto e vuoto proprio domenica scorsa, da parte dell’amministrazione comunale e dell’assessorato alla cultura, sono stati concessi spesso e anche per il compleanno di qualche noto personaggio modicano, seppur la giustificazione era allora che l’evento alla fine avrebbe avuto un ritorno culturale e turistico, di cui però ad oggi non si è visto alcun effetto”.
“Allo stesso modo sono stati sempre serenamente concessi i locali della biblioteca comunale per eventi ritenuti sempre equidistanti da posizioni soggettive di coloro che ne hanno richiesto l’uso, come pure i locali del Palazzo della Cultura, ormai in un “quasi comodato d’uso” ultradecennale a scuole di poesia cittadine, Palazzo della Cultura usato recentemente per la presentazione di un fumetto proprio con la partecipazione dello stesso Assessore alla Cultura”.
“Supporre quindi un’ipotesi discriminatoria “ad personam” potrebbe sembrare poco plausibile mentre invece è più probabile che alla fine il tutto sia riconducibile solo a una non collaudata comunicazione tra i due uffici preposti; può essere accaduto, ad esempio, che l’ufficio protocollo con l’assessore alla cultura o la segreteria del sindaco e il sindaco stesso, o infine il sindaco e l’assessore alla cultura abbiano avuto dei problemi, possibilmente anche tecnici, di incomunicabilità istituzionale. Tutto, comunque, è probabile”.
“Pertanto, ci si augura che in futuro non si abbia a verificare un fatto analogo, perché, non si comprenderebbe più, con tutta la buona fede che si potrebbe concedere, alcuna scusante ad un atto che metterebbe in dubbio, se accadesse nuovamente, l’effettiva tutela dell’interesse generale e pubblico, a cui l’amministrazione comunale è delegata per mandato elettorale e fatto che non darebbe in definitiva una positiva immagine della Città”.
La foto in allegato alla lettera…aiuta i lettori a capire meglio quale è stato l’atteggiamento dell’Amministrazione nei confronti dell’iniziativa. Salvo smentite che aspettiamo di pubblicare.
Carmelo Cataldi, Comune di Modica, ignazio abbate, Maria Monisteri, Palazzo della Cultura, San Giorgio