Sciopero autotrasportatori: tutti fermi in attesa dell’incontro di domani al Ministero
In Sicilia continua lo stato di agitazione degli autotrasportatori che nonostante il divieto di scioperare hanno deciso di fermarsi ugualmente ma lo hanno fatto in maniera tale da non provocare disagi alla circolazione.
Si sono fermati infatti nelle piazzole di sosta in attesa di sapere come finirà l’incontro di domani nella sede del Mims, il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili.
Hanno agito diversamente invece i colleghi che già da ieri sera hanno bloccato l’A1 Roma-Napoli ma che le forze dell’ordine hanno già fatto sgomberare.
A confermarlo Salvatore Bella, segretario del Fai Sicilia, federazione autotrasportatori italiani. “Abbiamo deciso di fermarci ma senza provocare disagi in attesa di sapere che cosa verrà deciso domani a Roma. Chiediamo, come prima cosa, che ci sia la sterilizzazione delle accise sul gasolio. Senza questo non ha senso, adesso discutere di altro. Ci sono tante problematiche come il problema legato all’insularità, e quindi anche i costi dell’attraversamento dello Stretto ma adesso dobbiamo vincere questa battaglia altrimenti sarà veramente difficile continuare a lavorare. Poi porteremo sul tavolo anche le altre richieste.”
-Lei pensa che ci sia effettivamente una truffa dietro l’innalzamento dei costi del carburante come ha dichiarato ieri il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani?
“Il Ministro Cingolani ieri ha rilasciato delle dichiarazioni forti ma noi abbiamo ribadito che vogliamo sapere chi sta facendo questa truffa? Il Ministro ha dichiarato che ad arricchirsi sono solo pochi ma chi sono questi pochi?”
Una domanda che in queste ore si stanno facendo anche i consumatori, consumatori che intanto nel fine settimana hanno preso d’assalto i supermercati. Fra le merci ‘andate a ruba’ farina, latte, pasta, conserve ma già da stamattina, ci confermano dalla grande distribuzione, tutto è tornato alla normalità. Ma quanto durerà questa situazione? Domani il Governo sarà veramente disposto a cedere sulle accise?
Ad attendere l’esito dell’incontro di domani anche Confagricoltura Ragusa che segue con grande attenzione la vicenda e Unatras, unione nazionale delle associazioni d’autotrasporto merci, che rappresenta oltre il 90% delle imprese di autotrasporto italiane.
L’Unatras stigmatizza qualsiasi iniziativa di protesta che vada contro a quanto stabilito dalla Commissione Garanzia Sciopero non solo perché ciò sarebbe contro legge ma perché limiterebbe la libertà di chi ha deciso di svolgere ugualmente la propria attività ma fa sapere che valuterà l’esito dell’incontro e solo allora deciderà se e quali iniziative attuare in aggiunta a quelle già previste per il 19 marzo.
Proprio il giorno della festa papà e di San Giuseppe lavoratore, e questa data è stata scelta proprio per il valore simbolico, perché questi lavoratori sono padri disperati che se non lavorano non possono garantire un futuro ma nemmeno un presente ai loro figli. Domani quindi sarà una giornata determinante per il futuro di questi lavoratori ma non solo.
Il caro carburante mette in ginocchio anche i gestori delle stazioni di servizio perché all’aumentare del costo della benzina diminuiscono le loro commissioni.
E sul caro benzina ieri è intervenuto anche il componente del comitato nazionale di Italia Viva Viva Salvo Liuzzo che in occasione dell’assemblea regionale tenutasi a Palermo ha rivolto una richiesta ai parlamentari del suo partito affinché intervengano sul governo nazionale e trovino una soluzione alla crisi del caro carburante.
“E’ necessario, ha dichiarato Liuzzo, individuare delle misure di sostegno alle classi produttive più colpite da questa situazione a cominciare da quella degli autotrasportatori, che sta subendo un salasso senza precedenti tra l’altro in maniera ingiustificata visto che secondo quanto affermato da autorevoli esponenti del governo nazionale si tratterebbe solo di una speculazione. Tutto questo non è ammissibile.” Questa richiesta, insieme alla proposta di accogliere i profughi ucraini negli alloggi dell’ex base Nato, è stata votata all’unanimità dall’assemblea.
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