Profughi ucraini all’ex base Nato di Comiso, la protezione civile sta valutando
All’ex base Nato di Comiso sono disponibili 38 villette nelle quali potrebbero essere accolti circa 220 profughi ucraini che fuggono dalla guerra.
La protezione civile siciliana sta valutando la documentazione inviata dal sindaco Maria Rita Schembari che già nelle scorse settimane ha manifestato la sua disponibilità ad aprire le porte dell’area dell’ex base affidata in concessione al Comune casmeneo.
La Schembari ha già messo a disposizione della dirigente regionale della Protezione Civile, Sonia Alfano, le planimetrie degli edifici che potrebbero ospitare i profughi e che si trovano nella zona italiana dell’ex base, mentre quelli che si trovano nell’area americana sono ormai inutilizzabili. Adesso si attendono indicazioni dai governi nazionale e regionale.
Comiso si conferma città dell’accoglienza e dell’ospitalità e l’ex base Nato, lo ricordiamo non è nuova a questo genere di disponibilità. Dopo lo smantellamento della base e la partenza dell’ultima batteria di missili Cruise, avvenuta il 26 marzo del 1991, l’ex aeroporto Magliocco, tornò alla ribalta della cronaca con la missione “Arcobaleno”.
In quella occasione fu il sindaco Pippo Di Giacomo a dare la sua disponibilità all’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema ad ospitare i profughi del Kosovo che scappavano dagli orrori della guerra nella ex Jugoslavia. L’ex base diventò una cittadella per oltre seimila profughi che trovarono nell’ex base missilistica ogni conforto, dagli spacci alimentari, ai parchi gioco per i più piccoli.