Chiaramonte: Iano Gurrieri non è più sindaco. In una lunga lettera le ragioni delle sue dimissioni
Una lunga lettera per spiegare le ragioni che lo hanno portato dopo 4 anni e mezzo a dimettersi da sindaco di Chiaramonte Gulfi. Iano Guerrieri ha così deciso di lasciare a poco più di tre mesi dalla scadenza naturale del mandato la sua carica di primo cittadino non prima però di aver spiegato alla città le ragioni che lo hanno portato a compiere una scelta difficile ma che era ormai nell’aria da parecchio tempo.
E quando abbiamo provato a contattarlo non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione dicendo di aver scritto tutto in questa lettera e allora non ci resta che riportarne i passaggi più importanti.
Partendo da quel dieci gennaio scorso, quando 8 consiglieri comunali hanno presentato una mozione di sfiducia.
Ed è proprio da questo punto che Iano Gurrieri inizia la sua lettera, perché è certamente il fatto che lo ha spinto maggiormente a prendere questa decisione, avendolo, come è facile capire dalle sue parole, ferito in maniera particolare:
“Come tutti sapete 8 consiglieri comunali, senza attendere la prossima data delle elezioni, hanno aperto la campagna elettore con un grande anticipo e, nel contempo, hanno messo in atto una mozione di sfiducia nei miei confronti che si è discussa il 10 gennaio 2022 ovvero a meno di 5 mesi dalla scadenza del mandato, non consentendo a tale Amministrazione, in maniera inusuale, il completamento del proprio programma. La giustificazione della mozione di sfiducia addotta dagli 8 consiglieri, di cui l’ottavo reperito all’ultimo con modalità piuttosto discutibili, è stata la parziale realizzazione del programma elettorale. Eppure, con carte alla mano, nella seduta consiliare del 10 gennaio ho dimostrato l’esatto opposto nonostante il rallentamento causato dalla pandemia degli ultimi 2 anni e ancor prima della pandemia, il rallentamento causato dalle emergenze riconducibili agli incendi del nostro patrimonio boschivo e dall’emergenza idrica che per oltre 4 mesi ha colpito il nostro centro urbano. Nonostante ciò, alcuni oppositori politici hanno avuto l’impudenza di denunciarmi presso la Procura della Repubblica. Adesso, a seguito della presentazione al TAR di un ricorso da parte dell’opposizione com’è noto, siamo nella fase in cui il Tribunale Amministrativo con Ordinanza, per un verso ha accolto la richiesta di integrazione del contraddittorio per un altro verso ha accolto la richiesta dei consiglieri di opposizione di sospendere la delibera di rigetto della mozione di sfiducia, rinviando la decisione definitiva al 23 marzo. Inoltre, in itinere c’è poi anche il ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa che si esprimerà nel merito il 6 aprile. Dietro tale mozione di sfiducia c’è un mero calcolo politico personale il cui l’obiettivo era anche ostacolare tutte quelle opere pubbliche in via di realizzazione. Opere di cui l’opposizione era a conoscenza e sulle quali nei giorni a seguire, attraverso la mia pagina ufficiale social, vi informerò con dovizia di particolari, oltre che di tutte le opere che erano nel programma e che l’opposizione in parte non è riuscita a bloccare”.
Ma Iano Gurrieri ha voluto separare gli aspetti giudiziari da altri aspetti che lo hanno portato a questa decisione:
Il primo motivo per cui ho maturato la decisione di dimettermi è la mancata approvazione del Bilancio, che tiene in ostaggio il Comune, nel senso che tutta una serie di attività sono bloccate, oltre al congelamento dei trasferimenti statali di circa 1 milione di euro spettanti al Comune immediatamente dopo l’approvazione dello strumento finanziario e che servirebbero per ristorare le ditte erogatrici di servizi oltre che le imprese operanti per l’Ente. Il secondo motivo è che sebbene ancora sulla vicenda della mozione di sfiducia il TAR non si sia pronunciato con una sentenza ma abbia emanato un’ordinanza cautelare, l’opposizione tramite il loro legale mi ha diffidato, in modo del tutto inusuale, dallo svolgere qualsiasi atto amministrativo per “preservare l’Ente da possibili negative ripercussioni. Per questi motivi il sottoscritto, che non ha mai praticato la politica del galleggiamento a danno della città, ha ritenuto di prendere questa decisione”.
L’ultima parte di questa lunga lettera l’ex sindaco Gurrieri la dedica ai ringraziamenti.
In primis ai suoi assessori per il lavoro svolto, citandoli uno per uno Carmelo Ragusa, Gianvito Messina, Cristina Terlato e Daniela Savasta.
“Per quanto riguarda il Presidente del Consiglio Comunale Alessia Puglisi, scrive Gurrieri, dato il differente ruolo istituzionale svolto, sono gli stessi cittadini che si sono fatti un’idea della serietà della persona, apprezzandola nel corso delle varie dirette streaming per come ha condotto e gestito i lavori consiliari” e poi nei confronti del 99% del corpo impiegatizio dell’Ente in particolare “alle diverse figure professionali che si sono avvicendate specie nell’Area Finanziaria e che hanno dovuto subire da questa opposizione anche accuse ingiuste e infamanti”.
Gurrieri conclude con queste parole: “Mi concedo da voi convinto che in questi 4 anni e mezzo insieme abbiamo messo in atto la voglia di un destino comune anche e soprattutto nelle emergenze che abbiamo dovuto affrontare senza imbalsamare il paese. Concludo con l’invito ai miei amici, che in queste settimane mi hanno manifestato solidarietà, di non fare per questa mia lettera una gara di like nei social dato il momento storico delicato che una pandemia e una guerra, entrambe in atto, consegneranno nei libri di storia”.
Al di là di qualsiasi commento possiamo certamente dire che Iano Guerrieri è un uomo ed un politico di altri tempi, una persona perbene che come tutti noi ha commesso certamente degli sbagli ma che ha affrontato questo ruolo, così come già fatto in passato quando ha ricoperto cariche politiche importanti, mettendoci il cuore.
Tutta la collettività ragusana è certa che troverà un altro modo per dare il proprio contributo politico e umano a questa provincia che ha ancora bisogno di personalità politiche di questo livello.
Alessia Puglisi, Carmelo Ragusa, consiglio comunale chiaramonte, cristina terlato, Daniela Savasta, Gianvito Messina