Vicolo Franco Ruta (1943-2016), si chiamerà finalmente così lo storico vicolo dove si trova l’Antica Dolceria Bonajuto , di fronte la Chiesa di San Pietro, dove era solito sedere, in quella panchina, che gli permetteva di stare nel luogo dove più amava, nel vicolo da dove tutto è cominciato.

E così finalmente la Prefettura di Ragusa , dopo sei anni dalla sua scomparsa e dopo un anno dalla delibera della Giunta comunale di Modica del maggio 2021 che ha fatto seguito alla proposta formulata dall’Associazione culturale Franco Ruta, ha deciso di dare il via libera alla intitolazione. 

“La notizia dell’approvazione da parte della Prefettura all’intitolazione, dichiara il figlio Pierpaolo, non può che rendere felice me e la mia famiglia tutta. Devo in primo luogo ringraziare tutti i componenti dell’associazione Franco Ruta che hanno strenuamente creduto e sostenuto l’iniziativa e che sono riusciti a dimostrare la “straordinarietà” dell’operazione di marketing territoriale portata avanti negli anni da mio padre. Un pensiero speciale ad Annamaria Sammito la cui energia rimane indimenticata”.

La cerimonia si svolgerà, come concordato tra il Comune di Modica e i familiari di Franco Ruta, il 25 aprile alle 17,30.

In quella occasione verrà istituito il divieto di transito e divieto di sosta con rimozione forzata nel tratto di Corso Umberto compreso tra piazza Municipio e l’intersezione con Corso Garibaldi,dalle 17 alle 22.

Nell’autorizzazione della Prefettura alla intitolazione si legge, tra l’altro, “Franco Ruta, erede dell’Antica Dolceria Bonajuto, che, con la sua attività, ha contribuito alla crescita sociale, culturale ed economica della città di Modica, riscoprendo e promuovendo a livello internazionale la grande tradizione del cioccolato di Modica”

“Ho cercato in questi anni di uscire dal gioco dei ruoli, commenta Pierpaolo Ruta, e studiare attentamente tutto il percorso fatto da Franco Ruta che ha avuto come motore propulsore l’amore sconfinato per il nostro territorio, leggere il suo nome significherà per me ogni giorno rinnovare l’impegno a portare avanti il suo desiderio più grande, quello di vedere il nome della nostra città, ritagliarsi a pieno diritto uno spazio alto ed altro fuori da ogni confine geografico”.