Truffa il prete che lo ospitata a Trapani e si da alla “macchia”, arrestato a Ispica sciclitano di 43 anni

Ispica – Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Proverbio che si addice a pennello per il pregiudicato sciclitano Angelo Covato di 43 anni, finito in manette per avere truffato il prete che a Trapani lo ospitava in una struttura religiosa dove stava scontando gli arresti domiciliari.

Covato, non nuovo a questi tipi di reati, ha rubato 1000 euro dalla carta di credito del sacerdote che lo ospitava e successivamente ha anche ingannato una collaboratrice del prelato e alcuni suoi familiari fingendosi un avvocato e funzionario del Tribunale.

Successivamente accorgendosi che le persone che aveva truffato erano sulle sue tracce si è dato alla “macchia”, ma dopo 17 giorni di latitanza è stato sorpreso e arrestato a Ispica dai carabinieri di Modica e Trapani.

Scattate le manette, per Covato si sono aperte le porte del carcere di Ragusa. Sulla sua testa pendono i reati calunnia e indebito utilizzo e falsificazioni di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Reati che Covato avrebbe commesso tra luglio e novembre dello scorso anno.

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