La Tac dell’Ospedale Maggiore di Modica non funziona. E purtroppo non è una novità ma questo non ci esime dal non parlarne.

Perché la malasanità non sono soltanto le lunghe file al Pronto Soccorso, di cui ci siamo più volte occupati, malasanità è anche quando uno strumento così importante per effettuare esami diagnostici rilevanti, che in alcuni casi possono anche salvare la vita, non funziona.

E questo, capita sistematicamente, quasi mensilmente oseremmo dire, comportando notevoli disagi prima di tutto agli utenti. Sapete infatti cosa accade quando la Tac di Modica non funziona?

I pazienti vengono trasferiti a Scicli, dove non si sa per quale motivo, esiste una Tac di nuova generazione, malgrado ci troviamo di fronte al caso di un ospedale che è ridimensionato e che non deve supportare un bacino d’utenza pari a quello modicano di 150 mila abitanti.

Ma c’è di più, a Scicli non è possibile effettuare la Tac con contrasto, motivo per cui alla fine gli utenti devono essere trasportati a Ragusa o addirittura a Vittoria. Una vera e propria odissea da terzo mondo.

Ma perché la Tac si guasta così spesso? Alcuni sostengono che l’apparecchio sia ormai obsoleto, in realtà,  nel tempo, sono stati sostituti talmente tanti pezzi che la Tac dell’Ospedale di Modica si può considerare nuova.

Anche se i costi notevoli sostenuti in questi anni dall’Asp di Ragusa per la manutenzione della Tac avrebbero certamente coperto quelli per l’acquisto di un nuovo apparecchio.

Ma pare che il reale problema sia da ricercare nell’impianto elettrico dell’Ospedale Maggiore che non riesce a supportare il carico necessario e subisce, spesso, cali di tensione che provocano guasti all’apparecchiatura.

Quindi, se non si risolve questo problema, l’acquisto di una nuova Tac, potrebbe non essere sufficiente ad evitare il ripetersi di questi disagi.

E comunque delle due nuove Tac, una per il Pronto soccorso e l’altra per il reparto di diagnostica, di cui si attendeva l’arrivo a Marzo dopo l’annuncio dell’assessorato regionale alla Salute con l’utilizzo dei fondi del PNRR, ad oggi non si ha nessuna traccia.

E non servono le continue sollecitazioni del personale sanitario che si ritrova a dover affrontare questa situazione quotidianamente, rispondendo in prima persona agli utenti,  perché pare che sia l’Asp di Ragusa che la Regione abbiano altre priorità.

Ci chiediamo quale priorità maggiore ci possa essere rispetto a quella di salvare la vita delle persone ma non riusciamo a trovare una risposta.