Progetto Greta: presentati a Vittoria i dati sulla percezione della violenza di genere
Presentato, nella sala conferenze dell’ospedale “R. Guzzardi” di Vittoria, il progetto “Greta” dell’associazione Donne a Sud.
Una corposa indagine sulla percezione della violenza di genere nel territorio di Vittoria dedicata a una minore seguita nel delicato percorso di uscita dalla violenza e della quale i genitori, in un primo momento, non avevano ben compreso la natura del malessere.
Mille i questionari anonimi somministrati in strutture pubbliche e private, 582 (162 maschi e 420 femmine dai 23 ai 91 anni di età) quelli correttamente compilati e utilizzati ai fini dello studio.
Alla presentazione del report, che ha il patrocinio gratuito dell’ASP, hanno preso parte il direttore sanitario, Raffaele Elia e Giovanni Di Natale, dirigente medico della Direzione Sanitaria del P.O., il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, e il dirigente del Commissariato di P.S. di Vittoria, Alessandro Sciacca.
In videocollegamento l’avvocata Rossana Caudullo, rappresentante legale dell’associazione Donne a Sud, che ha aperto i lavori poi proseguiti con le relazioni di Valentina Battaglia, assistente sociale specialista, e di Deborah Giombarresi, psicoterapeuta.
È stato un lavoro complesso e rallentato dalla pandemia, – spiega la dr.ssa Giombarresi – Abbiamo posto agli intervistati domande delicate, e chiesto se abbiano mai subito violenza, da parte di chi e con quali modalità. Abbiamo chiesto se siano mai stati testimoni di fatti violenti e cosa può fare una persona per uscire dal tunnel dei maltrattamenti, e molto indicativa, in questo caso, è stata la risposta. Lungi dal promuovere l’attività dei centri antiviolenza, si preferisce parlare con familiari e amici, facendo proprio il motto secondo cui “i panni sporchi si lavano in casa”, e denunciare solo in casi estremi.
Abbiamo scoperto che in molti casi la violenza, soprattutto quella verbale e psicologica, è considerata quasi un effetto collaterale dello stare insieme. E’ come se fossero accettati come naturali, soprattutto dopo tanti anni in coppia, qualche ceffone o qualche pesante insulto, o che il marito vieti alla moglie di lavorare. E il report ci mostra dati ufficiali, che non tengono conto del sommerso e della situazione che vivono gli invisibili, le donne extracomunitarie, tra le quali spesso anche lo stupro è accettato come una conseguenza del vivere da sole lontane da casa. Tutto questo non è normale, e fotografa una situazione nella quale occorre agire subito e bene. Da questo report parte proprio questo lavoro che speriamo di proseguire in rete con ASP, forze dell’ordine e istituzioni a tutti i livelli».
«Mi complimento con il team che ha realizzato il progetto “Greta” dedicato alla violenza di genere – ha commentato il direttore sanitario aziendale dell’ASP di Ragusa, Raffaele Elia, intervenendo per portare il saluto dell’Azienda Sanitaria che, tra l’altro, ha patrocinato l’evento.