Reddito di cittadinanza, Carasi (Cisl): “In provincia di Ragusa solo il 38% ha sottoscritto il patto al centro per l’impiego”
«C’è un tema che in questi giorni sta tenendo banco, un tema che riguarda da vicino anche la produttività del nostro territorio». E’ quanto afferma la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa a proposito del reddito di cittadinanza. «La Cisl – chiarisce Carasi – ha da sempre sostenuto che il reddito di cittadinanza è uno strumento fondamentale di sostegno per le persone più bisognose. In provincia di Ragusa, sono circa 6.700 quelle che, secondo gli ultimi dati disponibili, ne usufruiscono.
Carasi, però, aggiunge: «Siamo consapevoli che tale strumento vada reso più mirato, efficace ed inclusivo, collegato strettamente alla riforma delle politiche attive del lavoro. Non a caso abbiamo da tempo indicato alcune dettagliate modifiche che sarebbe necessario attuare a riguardo, ma per migliorarlo, non certo per indebolirlo.
Dal Rapporto 2021 sulla finanza pubblica presentato il 3 maggio scorso, i percettori del RdC nei primi 2 anni di erogazione sono suddivisi in 3 gruppi di dimensioni più o meno uguali: coloro che sono esentati da condizionalità , coloro che vengono inviati ai Cpi per firmare un Patto per il lavoro e coloro che vengono inviati presso i Servizi sociali dei Comuni per firmare un Patto per l’inclusione sociale.
Dunque, quelli indirizzati ai Cpi sono circa un terzo. Alla fine dello scorso mese di settembre, di questi, tuttavia, almeno a quanto ci risulta, solo il 38 per cento sul nostro territorio aveva effettivamente sottoscritto il patto ai Cpi e meno del 20 per cento ha poi effettivamente svolto attività, spesso di orientamento.