Modica: Eccidio Passo Gatta, oggi ricorre il 101 anniversario di una storia da far conoscere ai giovani
Anche quest’anno in occasione del centunesimo anniversario è stato ricordato con una cerimonia di commemorazione che si è svolta nel luogo simbolo dell’evento ovvero “O Cunsulu” l’Eccidio di Passo Gatta. Ma di c cosa si tratta? Proviamo a spiegarvelo.
La storia
Il 9 Aprile del 1921 a Ragusa l’on. Vacirca scampa ad un attentato o meglio dire ad una strage, quando i fascisti sparano ai cittadini che seguivano il Comizio del Deputato uccidendo 3 manifestanti: Rosario Occhipinti, Carmelo Vitale e Rosario Gurrieri. Nell’aprile 1921 i fascisti assaltano il municipio di Modica e costringono l’amministrazione “rossa” a dimettersi sotto la minaccia delle armi. Negli stessi giorni le amministrazioni di Vittoria, Comiso, Ragusa, Scicli, Pozzallo e Augusta vengono “dimesse” con gli stessi metodi. In quei Comuni il Prefetto di Siracusa indice elezioni suppletive (15 maggio) che si svolgono in un clima d’intimidazione e terrore che ovviamente favoriscono gli armati. Questi sono certamente il motivi scatenanti degli eventi di Passo Gatta.
Il 29 maggio, ovvero 14 giorni dopo le elezioni, una manifestazione di braccianti e gruppi della sinistra socialista, viene convocata per protestare contro la violenza fascista. Il corteo, che doveva svolgersi nelle vie cittadine, viene spostato a Passogatta, luogo scelto anche perchè isolato e “militarmente” sfavorevole ai manifestanti, poiché per raggiungere Modica Alta ci si trovava in salita, circondati da diversi punti di osservazione. Ad attendere il corteo squadre di fascisti, armate e appostate sui tetti, a chiudere qualsiasi via di fuga gli uomini delle Forze dell’ordine, Carabinieri, Esercito e Polizia. L’aggressione premediata si scatena al primo contatto, le carabine fasciste lasciano a terra 4 morti Vincenzo Carulli, di 21 anni, comunista; Raffaele Ferrisi, 33 anni, socialista; Agostino Civello, contadino di 42 anni; Rosario Liuzzo, contadino, di 22 anni. Rimangono ferite decine di persone che per paura della repressione evitano di farsi curare presso le strutture sanitarie. Nei giorni successivi, a causa delle ferite riportate muoiono altri 3 manifestanti, F. Caccamo, C. Geloso, L. Azzarelli. Le inchieste sull’eccidio non portano a nulla, concludendo che i manifestanti furono uccisi dagli spari di altri manifestanti, assolvendo così i responsabili dell’ordine pubblico e i fascisti da ogni colpa.
Oggi noi vi abbiamo raccontato questa storia ma ci chiediamo, quanti la conoscevano già?
E così facendo, condividiamo il pensiero del collega Marco Sammito che per anni è stato capo ufficio stampa del Comune di Modica.
Marco scrive in un post sul suo profilo social: “Se chiedessimo ad un giovane modicano cosa accomuna la data del 29 maggio del 1921 a Modica le risposte sarebbero rare e in massima parte di non so. L’Eccidio di Passo Gatta, scrive Marco, segna una delle pagine più tragiche della storia della città e una delle più cruente per la difesa della libertà, del lavoro e delle rivendicazioni sociali. Per mano fascista perirono sette operai che manifestavano contro ingiustizie, l’ arroganza dei latifondisti reazionari e soprusi. Una strage occultata dalle autorità del tempo e rimasta, infatti, senza autori e mandanti”.
Un tema, come sottolinea Marco, che è oggi di grande attualità, visto quello che sta accadendo nel cuore dell’Europa, e per questo invita l’amministrazione comunale, ma anche le sigle sindacali di CGIL CISL UIL a promuovere per settembre un secondo convegno rievocativo alla presenza delle scuole. Una proposta che condividiamo pienamente convinti che oggi più che mai le future generazioni debbano conoscere prima di tutta la storia del luogo da cui provengono e poi il resto.
Ma quando si parla dell’Eccidio di Passogatta non si può non tornare con la memoria allo splendido lavoro realizzato dal compianto Enzo Ruta, attore e regista che realizzò un interessantissimo documentario “L’Eccidio raccontato” che ci piace oggi riproporre. Perché così facendo rinnoviamo anche la sua di memoria. Il video è prodotto da Andrea Giannone video.
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