Il giornale in classe. I totalitarismi: una minaccia ancora persistente
Il totalitarismo è il peggior killer del Novecento. Esso è il fenomeno politico più letale, ma al tempo stesso uno dei meno capiti e conosciuti.
Per essere sintetici, lo si può definire come quel sistema in cui lo Stato detiene un potere assoluto, dunque quel sistema in cui sia la vita che la proprietà dei singoli sono nelle mani dell’autorità pubblica. Lo scopo del totalitarismo non è solo quello di conservare il potere, ma anche quello di creare una società nuova, abitata da uomini nuovi.
Guardato dai giorni nostri, il totalitarismo appare solo come una tragedia del passato, una parentesi chiusa, un errore che non sarà ripetuto. Nazismo e Stalinismo erano entrambe ideologie atee o irreligiose, fondate su filosofie diffuse nel XIX Secolo, che si proponevano di costruire una società utopistica. Dopo la sconfitta di Hitler nel 1945 è difficile che qualcuno creda ancora nel nazismo. La spinta rivoluzionaria del comunismo, dal canto suo, si è esaurita da un pezzo, per ammissione dei suoi stessi protagonisti.
Le più evidenti manifestazioni del nuovo totalitarismo le vediamo attualmente nel mondo islamico. La Repubblica Islamica dell’Iran, nata nel 1979, è la sua espressione più organizzata. Un esempio ancora più concreto e coerente di totalitarismo è costituito dal nuovo Stato Islamico, insediatosi tra Siria e Iraq e capace di creare suoi avamposti anche in Libia e Nigeria.
Non è un semplice gruppo terrorista, ma un totalitarismo religioso dove i cittadini sono anche qui seguiti dalla culla alla tomba, ancor più che in Iran. Dove ogni singolo aspetto della vita e del comportamento delle persone è regolato dalla legge coranica, in base alla più ferrea interpretazione della tradizione sunnita. Tutto quel che fa, nella sua società, è preparare i cittadini a entrare in Paradiso e preservarli dall’Inferno, rendendo reato ogni singolo peccato, anche adottando drastiche punizioni collettive ed eliminando fisicamente tutti coloro che possono essere considerati come degli «inquinatori» dell’unica vera fede. L’Iran e lo Stato Islamico si annoverano fra i più grandi killer dei nostri tempi.
In Iran il numero di esecuzioni capitali, in rapporto alla popolazione, è il più alto del mondo, così come lo Stato Islamico, nei territori che controlla, sta compiendo un vero genocidio ai danni delle minoranze religiose.
In Europa abbiamo già attraversato il nostro periodo buio totalitario, possiamo dire di aver imparato la lezione e ora siamo tutti società aperte. Tuttavia in Ungheria, che pure è ancora una democrazia, il premier Viktor Orban condanna il liberalismo. Nel suo discorso al parlamento del 10 maggio 2014, proclama l’inizio di un nuovo corso «Per me la società non è un semplice insieme di individui, bensì una comunità, una struttura organica. Questo tipo di interpretazione della società, di ispirazione nazionale e cristiana, darà la base ideologica e, allo stesso tempo, anche l’obiettivo del mio lavoro». Nell’Ungheria odierna le principali tutele della libertà individuale sono ancora rispettate, ma il discorso programmatico di Orban può essere il preludio di un totalitarismo di tipo nuovo. Anche questo basato su un risveglio religioso cristiano, analogo a quello vissuto dalle società musulmane.
Proprio con la guerra tra l’Ucraina e la Russia ci accorgiamo di quanto, ancora oggi, una dittatura possa influire nella propaganda e quindi nel controllo delle masse. Famosa, infatti, è la locuzione ‘’operazione speciale” utilizzata da Putin per definire la guerra in Ucraina, ciò poiché in tutti i modi in Russia si sta provando a convertire gli assalitori in eroi che stanno
denazificando un paese. Fortunatamente, una parte della popolazione russa desiste da questa disinformazione e ciò grazie agli ‘’Elfi’’ .
Quando Mosca invase per la prima volta l’Ucraina nel 2014, un gruppo di volontari nel piccolo stato baltico della Lituania, proprio alle porte della Russia, si sentì in dovere di proteggere i cittadini dalla disinformazione .Decisero di chiamarsi “Elfi”, evocando le creature della mitologia nordica.
Questo gruppo afferma che dopo l’invasione di febbraio, l’attività del Cremlino si è concentrata sui politici, ma anche sugli ONG, accademici e persino studenti, i quali hanno usato pagine di Facebook, con decine di migliaia di seguaci, per generare “caos informativo” e creare false narrazioni su ciò che le truppe russe stavano facendo in Ucraina. “Quando hanno bombardato un ospedale o il teatro pieno di civili a Mariupol, hanno semplicemente detto che stavano bombardando i soldati del battaglione Azov che si nascondevano sul posto”.
Quel che sta avvenendo in Medio Oriente e rischia di manifestarsi in futuro in Ungheria e in Russia è la nuova manifestazione del totalitarismo del XXI secolo. Il suo non è più un programma ateo, che punta a costruire un paradiso in terra, ma un programma religioso che mira a preparare l’uomo al Paradiso nell’aldilà.
Si tratta, come nei vecchi Stati totalitari, di un potere assoluto, che si intromette nella vita del singolo in ogni suo aspetto. Ma, contrariamente ai suoi predecessori atei, non ammette alcun fallimento, nemmeno di fronte all’evidenza. Perché nel Novecento si è potuto dimostrare, con la sconfitta della Germania e con l’implosione dell’Urss, che il paradiso terrestre fosse una falsa profezia. Oggi, al contrario, nessuno può dimostrare che la ricetta imposta dal nuovo potere per raggiungere il Paradiso sia falsa.
L’aldilà è e resta una domanda esistenziale fortissima, una tensione continua verso l’infinito, su cui i nuovi dittatori potranno giocare liberamente la loro partita, per dare un senso alla nostra vita.
Realizzato da: Tolomei Giovanni, Tumino Cristian, Accetta Giovanni, Antoci Matteo, Causapruno Sara, Garretto Giuliano.
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