A Donnalucata, i grilli parlanti sono le parole di scrittori e poeti che aiutano a bere il vino, nei ” sabati assetati”

Nasce l’enoteca ” La grande sete”, una costola del ristorante “Il Consiglio di Sicilia”

Davanti ad uno scaffale, tra una miriade di bottiglie di vino, ciascuna unica con le proprie caratteristiche, ma di fatto, ai nostri occhi…tutte diverse.

Quale scegliere ? Come scegliere ?

A Donnalucata, dopo il lockdown, nasce un’enoteca, ‘La Grande Sete’, che descrive i vini attraverso le emozioni, nelle parole di scrittori e poeti.

Un aiuto assolutamente inedito, fatto di piccoli frammenti scritti, in cui è l’emozione a guidarti. I libri come personalissimi ‘grilli parlanti’ a cui affidarsi.

Un progetto inedito, nato come costola del ristorante di mare ‘Il Consiglio di Sicilia’, realtà di spicco nata nel 2008 e nutrita da Antonio Cicero e Roberta Corradin. Quest’ultima, scrittrice e traduttrice, ci racconta meglio…“I libri sono l’elemento di congiunzione della nostra vita, e di conseguenza anche del nostro progetto. Così come il ristorante prende il nome dall’opera di Sciascia, La grande sete prende in considerazione l’omonima opera di Antonio Russello, grandissimo scrittore siciliano dimenticato dai siciliani.

La definiamo un’enoteca situazionista perché, sulle orme dello stesso movimento culturale ed artistico del ‘900, che voleva mettere in rilievo i momenti non banali della vita, in egual modo, noi vogliamo promuovere le situazioni, a partire dal bere bene”.

Nascono così i ‘sabati assetati’: in cui, ad un aperitivo curatissimo e un calice di vino scelto ad hoc segue una cena sociale, per un momento di socialità, incontro dell’altro e dell’arte. Per ogni sabato c’è un tema che diviene spunto per chi abbia voglia di prendersi del tempo di qualità.

Sapore di Sale” – photo show del fotografo berlinese Mario Muenster, è stato il faro di sabato scorso.

Una Sicilia raccolta in fotografie, scattate tra il 2016 e il 2021, e raccontata con lo sguardo di un artista che scopre questa terra e se ne innamora per la concezione di un tempo, quasi sospeso, tutto siciliano, dai giorni ‘che passano pigri e lasciano in bocca il gusto di sale’, per citare la celebre canzone di Gino Paoli.

Del resto, la volontà di Muenster era proprio quella di “descrivere una sorta di modo di vivere dove tutto è molto lento, vivi il momento ma pensi anche al passato. Voglio restituire alla Sicilia ciò che io ho colto in questi anni, riconnettere queste foto a questa terra, perché gli scatti hanno le loro radici proprio qui, appartengono a questo posto. L’idea è lasciare a chi vuole acquistare qualcuna di queste fotografie, un ricordo e al tempo stesso fare del bene”.

Difatti, il ricavato della vendita degli scatti è andato a favore della ‘Casa delle donne’ di Scicli, associazione no-profit, basata sull’uguaglianza dei diritti e sulle pari opportunità,a sottolineare uno degli elementi chiave nelle intenzioni dell’enoteca La Grande Sete:

Creare sinergia con altre realtà del territorio, tra cui la charity locale della Casa delle Donne – spiega Corradin – i vini sono stati proposti da Guglielmo Manenti, vignaiolo locale. Chi partecipa all’evento ha quindi anche la possibilità di conoscere tante altre realtà.

Solo così vince il territorio: se tutti capiamo che il successo di uno è il successo di tutti, andremo avanti con certezza”.

Marianna Triberio

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