Ancora nessuna notizia di Daouda: domani mobilitazione ad Acate. Ecco il suo ultimo video

E’ questa l’ultima immagine di Daouda Diane, l’operaio e mediatore culturale ivoriano, sparito nel nulla dal 2 luglio ad Acate.

Del giovane migrante purtroppo non si ha ancora alcuna notizia e i suoi amici non si danno pace. Il loro grido di dolore e di rabbia è stato raccolto dal sindacato USB che ha organizzato per domani una mobilitazione generale.

Già lo scorso fine settimana oltre cento migranti in corteo avevano gridato il nome di Daouda per chiedere giustizie e chiarezza, perchè non è possibile che in un Paese civile un uomo possa sparire così nel nulla senza una spiegazione. Daouda, ribadiscono, non si sarebbe mai allontanato volontariamente perchè aveva già acquistato un volo aereo per andare a trovare il 22 luglio prossimo la moglie e la figlioletta che vivono in Costa d’Avorio.

Chi dice che magari Daouda è andato al mare o che ha preso qualche giorno di vacanza mente, dicono ancora gli amici, perchè quel giorno, come tutti gli altri giorni Daouda è andato a lavorare, in nero, senza un contratto e in condizioni di grande precarietà, come più volte egli stesso ha documentato in video mandati ad amici e parenti. Proprio lui stesso in un video aveva detto “qui si muore” mostrando le condizioni in cui era costretto a lavorare.

Daouda era, come dicevamo, anche un mediatore culturale e conosceva bene i diritti dei lavoratori. Questo, forse ha indispettito qualcuno? Oppure Daouda ha avuto un incidente sul lavoro e qualcuno preso dal panico ha occultato il suo corpo? Gli interrogativi sono tanti e attendono delle risposte certe.

La moglie, la cui foto sorridente Daouda ha pubblicato, in primo piano, come immagine di copertina della sua pagina facebook, da sabato non ha avuto più sue notizie e in Costa d’Avorio sta vivendo giorni di grande preoccupazione.

“Quello di Daouda non è il primo caso di sparizione “anomala” di un lavoratore migrante: l’ennesima scomparsa rilancia la vertenza di tutti i lavoratori migranti, in maggioranza provenienti dall’Africa, a cui non sono riconosciuti i diritti di cittadinanza e tanto meno i diritti lavorativi, abitativi e di tutela sanitaria. Restano preda di lavoro nero, sfruttamento, condizioni di lavoro inaccettabili, il tutto in un contesto climatico insopportabile”, denuncia l’USB che invita domani, i lavoratori del ragusano ad incrociare le braccia per migliorare la propria condizione di lavoro, per richiedere una volta per tutte la regolarizzazione della propria condizione di cittadini.

Domani, l’appuntamento è alle ore 9.00 in Piazza Libertà ad Acate.

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