Festival Danzart, spettacolo nello spettacolo al Castello di Donnafugata grazie alle coreografie a tu per tu con lo spettatore (Video)
Il secondo appuntamento del Festival Danzart ha abitato il Castello di Donnafugata e lo ha fatto in un modo inedito, disegnando un percorso, a voler accompagnare lo spettatore, tappa dopo tappa, all’interno del linguaggio della danza contemporanea di Ocram, compagnia dei coreografi siciliani Marco Laudani e Claudio Scalia.
All’ingresso del giardino del Castello il pubblico è stato accolto dalla prima delle tre creazioni presentate: “Sovraccarico” di e con Damiano Scavo, nelle vesti di autore, il danzatore ha esposto il proprio progetto di ricerca coreografica, basato sulla volontà di indagare le possibilità della danza partecipativa a partire dal concetto di esperienza, metaforicamente ‘contenuta’ in sacchetti di pesi.
In che modo il pubblico può immergersi nella creazione se non diventandone direttamente parte attiva ?
Così accade: gli spettatori, guidati dalle azioni di Scavo, decidono l’evoluzione del momento coreografico, assumono quindi il ruolo determinante di distribuire quei pesi sulle diverse parti del corpo danzante.
Ciò che ne deriva è una riflessione profonda e consapevole di quanto le esperienze che ciascuno di noi vive nel corso della vita, nella relazione con l’altro e nella relazione con se stessi, ci cambiano, nel bene o nel male, portandoci quindi a dover affrontare l’inaspettato.
Sul filo della scoperta, i danzatori di Ocram hanno condotto la narrazione fino ai piedi del palco a ridosso del Castello, con due coreografie:
“Yes I am” di Marco Laudani, danzata da Andrea Bruno e “Achilles’” di Glenda Gheller, danzata da Ismaele Buonvenga, Damiano Scavo, Rachele Pascale e Carmen Damico.
La prima, premiata per l’interpretazione al rinomato International Solo-Dance-Theater Festival Stuttgart 2022, sviscera una ricerca del sé, in un modo ironico e al tempo stesso attento.
La seconda è invece il frutto di un incontro, quello di Ocram con la coreografa Glenda Gheller, danzatrice dello Scottish Dance Theater. Il titolo è un palese riferimento al mito dell’eroe, che viene assorbito dai corpi dei danzatori e reso malleabile come l’argilla, materiale quanto mai lontano dalla compiutezza ferrea dell’immagine canonica dell’eroe.
Quest’ultimo diventa quindi un oggetto d’analisi ‘ad imbuto’, partendo infatti dai suoi tratti egocentrici, più superficiali ed apparentiche lo legano al coraggio e alla resistenza, per poi addentrarsi sempre di più nell’umanità di quell’eroe che altro non è che individuo, fragile ed unico, capace, se vuole, di aprirsi all’incognita delle relazioni umane.
Una danza che si allontana dalle altezze dell’incomprensibilità e dal movimento fine a se stesso,per diventare strumento di condivisione, uno scambio a tu per tu con lo spettatore, con l’intento di lasciare un senso a chi guarda e riceverne uno sempre nuovo, a chi danza.
“Noi stiamo cercando di creare una rete artistica sempre più ampia – ci racconta Marco Laudani – Ocram vuole essere una compagnia di repertorio, vuole coinvolgere sempre più coreografi possibili, chiaramente sulla base di una selezione di qualità in termini performativi e di formazione del danzatore. Da quest’anno siamo artisti associati del Crid Scenario Pubblico per il triennio, sia come artisti che come compagnia, una collaborazione che ci sta regalando un ambiente incredibile, che ogni artista meriterebbe. Maria Inguscio e Roberto Zappalà sono delle figure fondamentali per Scenarioe ci hanno accolto a braccia aperte, ad esempio, la produzione Achille’s è stata realizzata con la loro collaborazione. Sicuramente questa novità rappresenta un valore aggiunto per il nostro lavoro e un’occasione di spazio e crescita importantissima. Siamo fieri di essere parte del Festival Danzart, realtà virtuosa,sempre attenta e pronta a dare spazio al nostro lavoro”.
La direzione artistica del Festival Danzart, nelle figure di Cetty Schembari ed Ermanno Sbezzo, risulta ancora una volta e quest’anno più che mai, capace di cogliere al volo le realtà di sperimentazione, che possano far avvicinare il linguaggio contemporaneo ad un pubblico non soltanto specialista.
La programmazione del Festival regalerà infatti altri grandi momenti di danza durante l’intera settimana, coadiuvando la bellezza di una forma d’arte straordinaria e il territorio ibleo.
Marianna Triberio
Andrea Bruno, Carmen Damico, Cetty Schembari, Damiano Scavo, Ermanno Sbezzo, Glenda Gheller, Ismaele Buonvegna, Marco Laudani, Ocram, Rachele Pascale
Laur
È possibile avere un programma degli altri spettacoli? È il caso di prenotarsi?
Gianni Contino
Le consigliamo di leggere anche l’articolo precedente dove troverà tutte le indicazioni. Segua questo link: https://www.ildomanibleo.com/2022/07/17/estate-iblea-al-castello-di-donnafugata-via-alla-nuova-edizione-del-festival-danzart-con-il-gala-internazionale/