Pozzallo, il messaggio di Ghorba Fest per combattere l’indifferenza di questi tempi

Uno scambio di esperienze e considerazioni, reso possibile dalla sinergia di associazioni diverse che percorrono la stessa strada: Mediterranea Saving Humans, Emergency, L’albero Storto e Libera, in un momento fortemente voluto dalla Libreria Mondadori di Pozzallo e supportato dal Comune di Pozzallo e di numerosi sponsor privati che hanno deciso di sposare un tema che mai come oggi, mai come in questo momento, in questa terra, serve osservare.

Lontani da ogni forma di pensiero opportunistico, banale, legato al luogo comune che si ripete, c’è invece il tentativo di uscire fuori dall’acqua e respirare aria di verità attorno al fenomeno migratorio.

Non verità assoluta, non verità dettata dal pensiero dominante di qualcuno, bensì una verità definita tale perché vissuta sulla pelle.

Questo è stato il Ghorba Fest – Verso l’orizzonte: due giorni di incontri, dibattiti, riflessioni, musica e teatro… un vero allenamento allo sguardo, che non vuole rimanere chiuso nel tempo limitato di un evento, bensì un punto di inizio.

A Pozzallo, e chiedersi il perché di questo luogo è domanda scontata, considerato il punto nevralgico quale la città stessa, con il suo hotspot di accoglienza, riva di salvezza per chi ce la fa, constatazione della fine, per chi affoga nella disperazione.

A partire da questa prima edizione, subito accolta da tanti cittadini e turisti che hanno deciso di soffermarsi ed ascoltare di ciò che avviene nelle diverse fasi di soccorso, dall’acqua alla terra, di ciò che accade nelle campagne vicine della nostra provincia, in cui lo sfruttamento del lavoro ha il nome di caporalato, della realtà degli invisibili migranti che seppur approdati sulla terra ferma, non si sono affatto salvati, anzi, proseguono a vivere in guerra, dei decreti degli ultimi anni, delle istituzioni e del vuoto che lasciano, purtroppo riempito il più delle volte dalla mafia.

Il dialogo è stato alternato al silenzio commosso della consapevolezza per una realtà drammatica a due passi dalle nostre vite, come raccontato dalle foto in mostra di Danilo Campailla e Massimo Assenza, tutte scattate nel Mediterraneo Centrale, nell’irripetibilità di momenti di vita e di morte.

All’abitudine dell’indifferenza che ci sta contagiando tutti, contrapporre invece l’attenzione, uscire dall’acqua che ovatta l’udito e brucia gli occhi, per ritrovare la lucidità, e farlo attraverso le parole di chi vive da vicino, a stretto contatto, con le conseguenze del fenomeno migratorio.

“Abbiamo scelto di partire dalla parola magrebina intraducibile GHORBA – racconta Gianluca Floridia, tra gli organizzatori del Ghorba Fest, legato all’Associazione Libera, presidio di Pozzallo  – che indica la tensione di chi si sente senza origini. Dall’idea degli attivisti di diverse associazioni è nata la voglia di dare inizio ad un cammino aperto a tutti, a chiunque voglia comprendere meglio le parole, a partire dalla parola migrante. Gli ospiti di questo festival hanno in comune infatti la possibilità di sentire il significato di questo termine non come qualcosa che si conosce per sentito dire ma che si comprende sulla propria pelle”.

Marianna Triberio

AlberoStorto, Associazione Libera, Comunr di Pozzallo, Danilo Campailla, Gianluca Floridia, Libreria Mondadori, massimo assenza, Mediterranea Saving Humans, pozzallo

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