Elezioni all’Ars nel vivo: i candidati ragusani fanno proposte per il territorio e attaccano gli avversari

Piovono proposte da parte dei candidati all’Ars. Proposte che portano all’attenzione temi importanti per il territorio.

Come quella del candidato nelle liste di Forza Italia, Giancarlo Cugnata, che in caso di vittoria intende intestarsi tra le battaglie quella del ripristino delle province.

Per Cugnata è arrivato il momento di mettere un punto ai disastri provocati dalla riforma Delrio e di ridare prestigio e decoro, ma soprattutto funzionalità e utilità, a queste realtà, fondamentali nel ruolo di tramite tra i Comuni e la Regione. “Il ruolo delle province in Sicilia, afferma Cugnata. era quello di braccio operativo della Regione, non a caso la denominazione completa era Provincia Regionale. In quest’ottica, la Regione avrebbe dovuto e potuto spogliarsi di alcuni compiti, demandandoli alle province e ai territori. Soprattutto in piccole realtà come la provincia di Ragusa, l’ente Provincia fungeva da collante tra Regione ed enti locali, che in essa trovavano quell’Istituzione che aveva il potere di risolvere problemi che in ambito comunale non si possono risolvere”.

Secondo Cugnata, nel nome di una spending review che non c’è mai stata, si è deciso di eliminare gli amministratori provinciali e di sostituirli con i sindaci. “Annulliamo gli effetti di questa riforma, sciagurata, propone Cugnata, e torniamo all’elezione diretta di presidente e consiglieri, magari in numero inferiore rispetto al passato. Io mi batterò per questo, fa sapere l’esponente forzista, nonchè per la chiarezza di ruoli e competenze. Le province si devono occupare di scuole, strade, rifiuti, sviluppo del territorio e miglioramento di strutture ed infrastrutture. Se riusciremo a fare tutto questo, a riorganizzare i territori, a ripulirli, a migliorare i servizi e le strutture ricettive, potremo finalmente iniziare a parlare di economia turistica, che adesso non c’è.

Altro tema importante è quello che riguarda l’impianto di biometano autorizzato dal Comune di Modica in contrada Zimmardo-Bellamagna, proprio a confine con la città di Pozzallo.

Ad occuparsi della questione Tato Cavallino, vice-coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia, nonché consigliere comunale a Modica e candidato alle elezioni regionali. Per Cavallino “Deve essere una delle priorità della Giunta che si andrà ad insediare a Palermo dopo le votazioni del prossimo 25 settembre. Le decisioni dei Giudici vanno certamente rispettate, ma quello giudiziario non è il campo su cui affrontare un problema percepito come un vero e proprio allarme da un’intera Comunità che non può e non deve essere lasciata sola in questa battaglia”.

Cavallino poi lancia accuse specifiche nei confronti dell’ex sindaco di Modica Ignazio Abbate anche lui candidato alle regionali con l’Udc-DC.

Se la situazione è arrivata a questo punto, ribadisce Cavallino, è solo ed esclusivamente per responsabilità dell’ex sindaco di Modica Ignazio Abbate che ha gestito la vicenda mantenendola nell’ombra disattendendo a quello che è uno dei punti cardine per chi amministra: la concertazione. Per correttezza etica ed istituzionale, Abbate avrebbe dovuto informare il sindaco di Pozzallo  su quanto stava autorizzando, cosa che invece non ha fatto. Non solo, confermando il suo tipico atteggiamento che ne ha condizionato le due legislature, da uomo solo al comando con la presunzione di poter decidere per tutti e su tutto, si è anche preso beffa del Sovrintendente, e per la seconda volta del sindaco Ammatuna, dichiarando pubblicamente che si sarebbe impegnato per trovare un sito alternativo, cosa che non ha mai fatto perché, nei fatti, non ne ha mai avuto l’intenzione.  È chiaro che lui l’impianto lo vuole e vuole realizzarlo in quel posto, altrimenti non avrebbero fatto tutto il possibile (usando la parolina magica “circa”) per far passare l’autorizzazione con procedura semplificata evitando che l’iter finisse alla Regione per ottenere la VIA. A queste gravi responsabilità amministrative e politiche, quindi, conclude Tato Cavallino, deve rispondere la politica stessa rispondendo alle esigenze della Comunità pozzallese. Noi non siamo contro le aziende che hanno tutto il diritto di progettare e ricercare i propri interessi e non siamo nemmeno contrari agli impianti di biometano che, anzi, sono utili e andrebbero potenziati. Siamo però contro un impianto di respiro industriale calato in un luogo di pregio paesaggistico e, soprattutto, siamo contro le scelte calate dall’alto”    

Nella foto di copertina Cugnata e Cavallino                                                                                      

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