L’appello inascoltato di Davide Donzella: “Non cambiate il mio fisioterapista”. Ma l’Asp/7 manco risponde
L’Asp pretende ogni due mesi la richiesta di progoga del trattamente fisioterapico in un soggetto con danni cronici
Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera da parte di un nostro caro amico Davide Donzella che con l’aiuto di papà Franco da 13 anni condivide le sue giornate raccontando il suo modo di vivere e di affrontare le problematiche causate non solo dalla sua condizione di persona non deambulante dovuta ad una doppia emiparesi a causa di un bruttissimo incidente stradale ma anche, e lo leggeremo, di una sanità che non ha alcun rispetto per chi, come Davide e la sua famiglia, cerca di lottare per avere una vita quanto più “normale” possibile.
“In 40 anni di vita da paraplegico, dice Davide, ho subito tante soverchierie e soprusi e se non fosse stato che sono fortunato ad avere dei genitori che non si sono fermati al primo ostacolo non so a quest’ora in quale condizione fisica sarei”.
La storia che stiamo per raccontarvi, come dice lo stesso Davide “rasenta il ridicolo se non fosse che c’è nel mezzo la dignità di una persona e consentitemi lo sperpero di denaro pubblico (cioè di tutti noi). Da parecchi anni, ci spiega Davide, sono in trattamento riabilitativo domiciliare tre volte a settimana, per rieducazione neuromotoria globale, mobilizzazione articolare segmentarla passiva ed attiva assistita degli arti superiori ed inferiori, controllo del tronco da seduto e rieducazione respiratoria. Il rinnovo di detta terapia è avvenuto sempre ogni due mesi su mia richiesta.”
Ma leggete con attenzione cosa è accaduto lo scorso settembre…un anno fa.
“Nel settembre scorso mio papà è stato ricevuto dal direttore generale pro tempore arch. Angelo Aliquò facendogli notare che persone come me le quali non avranno mai la possibilità di tornare a miglioramenti che sono cronici non dovrebbero rinnovare ogni due mesi la richiesta di proroga di detta fisioterapia ma con rinnovo a cadenza annuale o pluriennale come avviene per tante altre prestazioni. Il direttore si è subito premurato di portare avanti la richiesta ma come accade spesso c’è sempre qualche funzionario a cui piace ergersi a bastone fra le ruote e far notare che anche nella propria nullità può bloccare un iter importante per tante persone come me che dipendono da altre persone e che alla fine si stancano e gettano la spugna. Sono stato chiamato a visita ( per modo di dire ) da una dottoressa fisiatra e tutto si è fermato in quel giorno. La dottoressa Battaglia Iurato ha sempre provveduto al rinnovo, solo che da qualche tempo a questa parte il rinnovo avviene solo per un mese e francamente un mio diritto lo devo elemosinare. Qualcosa nella mia testa ed in quella dei miei genitori cominciava a vibrare, ascoltando tanti genitori di amici con le mie stesse condizioni fisiche ci veniva comunicato che a loro era stata revocata la terapia tramite la Madicare e assegnata una terapia tramite il Csr. Una mattina della settimana scorsa è successo anche a me sono stato assegnato al Csr per la mia riabilitazione. Mio papà ha fatto presente che dal 01/07/2017 il mio terapista è Valerio e da quando sono in trattamento con lui ho migliorato tantissimo la mia postura, i miei muscoli sono più tonici, gestisco meglio il mio capo ed il tronco e sono riuscito a scrivere con la tastiera del pc e del tablet, ed ancora per il rapporto e l’empatia che si è instaurata tra di noi, per cui non accettiamo questa decisione. Ma gli è stato risposto che sono delle sue linee guide, per cui lei ( tale dott.ssa Celestri) si è sostituita agli evangelisti Luca e Giovanni ed ha riscritto il nuovo vangelo del ventunesimo secolo. Mio papà che con l’ex direttore generale aveva parlato ed il direttore era molto propenso a continuare con la Madicare, (anche per un risparmio economico, che è della collettività), glielo ha fatto notare dicendole che non avremmo mai accettato ciò e che avremmo adito le vie legali”
Davide spiega che fino al 25 settembre avrebbe dovuto avere la terapia con il suo terapista ma che suo padre ha ricevuto in questi giorni una telefonata dal Csr di Pozzallo a seguito della quale ha comunicato che non appena sospenderanno la terapia farà una denunzia per interruzione di assistenza sanitaria e nel contempo chiederà alla Procura di Ragusa che faccia un focus su quanto accade sulla riabilitazione fisioterapica domiciliare, “valutando a 360 gradi se esistono storture e se noi esseri umani non dobbiamo avere lo stesso trattamento riservato agli animali (con tanto rispetto)”
Nel frattempo hanno scritto dal 26 luglio ad oggi tre mail al direttore generale nonché direttore sanitario dell’Asp Rg 7, ma fino ad oggi nessun riscontro.
Teresa Giannone
Disposti a fare lotta comune