Quanti voti vale una pizza? L’on Ragusa ha deciso di offrirla ai suoi elettori. E la Lucarelli colpisce duro

Se dovessimo scegliere un film per rappresentare questo momento storico delle elezioni in Sicilia certamente opteremmo per “L’ora Legale” di Ficarra e Picone. Eppure nemmeno loro avrebbero potuto realizzare una scena più esilarante di quella che si è presentata agli occhi degli elettori ragusani: mercoledì pizza gratis con Orazio!

E purtroppo questo “invito” è stato notato anche oltre la provincia ed è apparso sul profilo Twitter di Selvaggia Lucarelli con un commento che è tutto dire: “In Sicilia si fa campagna elettorale alla vecchia maniera”

Ma è mai possibile che si possa ancora pensare di convincere gli elettori a farsi votare offrendo una pizza?

Sono questi gli argomenti di spessore? Invece di affrontare temi importanti e di fare delle proposte utili a risolvere i numerosi problemi che stanno colpendo il territorio, uno su tutti quello dei rifiuti, che cosa si fa? Si organizza un giro pizza!


Per non parlare dei commenti al post della Lucarelli che lasciamo ai nostri lettori la curiosità di leggere ma che fanno comprendere come si faccia ancora leva su questi mezzucci per accaparrarsi un voto, pensando che la gente si faccia abbindolare da una pizza, che poi almeno fosse stata una bella mangiata di pesce, visto che il ristorante che ospiterà l’evento è sul litorale, ma si sa il pesce costa e almeno che non si abbia qualche santo in paradiso che provveda a moltiplicarlo è difficile offrirlo a tutti!

Quello lo lasciamo mangiare al leader del partito mentre agli elettori lasciamo la pietanza nazional popolare per eccellenza che mette tutti d’accordo, o quasi.

Povero Orazio si prevedono tempi duri anche per lui. Non sappiamo gli elettori, il menù almeno quello può deciderlo lui, anche se si sa che la sua pizza preferita resta sempre la margherita. 

elezioni regionali, Orazio Ragusa, pizza, Selvaggia Lucarelli, sicilia

Commenti (2)

  • Miserabili
    U votui lu circau pi telefunu, ma mancu l’invitu pi la pizza, mi resi.
    Comu a un’autru tantu tiempu fa ca mi chiamau po’ votu pi telefuno e lu nummiru mii si li pigghiau (abusivamente) all’ufficio tecnicu ro comuni di Muorica.

  • Gentilissima Dott.ssa Torchi, mi fa profondamente piacere che Lei e quindi il giornale per cui lei collabora abbia messo in evidenza questa “drammatica” notizia. Anzitutto le spiego perché “drammatica” notizia. Partiamo da fatti concreti che interessano il nostro territorio. Quest’anno il conflitto bellico si è rivelato la gocce che ha fatto traboccare il vaso. Mi riferisco a tutti i rincari nei settori dell’energia elettrica, carburanti, nitrati, olii e altri beni di prima necessità. Le faccio un esempio reale e concreto della situazione nel settore orticolo in particolar modo per la produzione in pieno campo di patate e carote…tanto per citare i due prodotti di eccellenza che il nostro territorio ibleo produce. Bene quest’anno l’80% della carota 🥕 prodotta in provincia di Ragusa è rimasta a marcire nella stessa terra che gli ha dato il meraviglioso colore e sapore. Per produrre 1744 MT ovvero un tumulto (tumminu) di carota 🥕 ci vogliono 1000/1100 € di spese certe. Naturalmente poi arriva la carota dall’estero è il prezzo delle nostre prelibatezze..crolla! Aziende che hanno avuto coraggio…si coraggio!!! Perché solo i nostri agricoltori hanno coraggio.. ! Sopportano:1 l’inclemenza del clima , 2 la capacità di inglobare ingenti debiti e 3 il fatto di essere stati lasciati soli da chi dovrebbe curare le politiche del settore con fatti, proteggendoci.
    Basterebbe che all’unisono tutti i rappresentanti iblei e non gli Onorevoli come si fanno chiamare…. arroccandosi alla quota ascrittiva in quanto rappresentano una cerchia ristretta di mortali.. così sono convinti di essere questi ..a promessa pre- elettorale sono i nostri rappresentanti.
    Noi, abbiamo bisogno di competenza , idee concrete e realizzabili. ! Abbiamo bisogno di guerrieri che rappresentano la provincia a Roma e in sedi opportune..sbattendo i pugni sui tavoli dove si decide sul made in Italy .. cosa si può importare e cosa deve essere prodotto e valorizzato nei territori!! Questo vogliamo!! La pizza la vogliamo consumare con i nostri famigliari e amici pagandola con i soldi dei nostri sacrifici! Con l’odore di terra che emettono le nostre mani! Ecco questo è la spiegazione in chiaro della “drammatica” frase di “pizza gratis con Orazio”.
    Cordilmente..
    Un contadino che ama la sua contea.

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