Scicli, da ieri “Le vie dei tesori”, 13 siti aperti da visitare il sabato e la domenica fino al 16 ottobre
Le Vie dei Tesori tornano a Scicli, con 13 siti aperti nei primi tre weekend di ottobre, ogni sabato e domenica, a partire da ieri.
Il festival è al suo quinto anno consecutivo a Scicli, che quest’anno promuove il festival insieme a Ragusa: da sabato 1 a domenica 16 ottobre, visite, passeggiate ed esperienze, un programma articolato costruito con le giovani associazioni sul posto e il supporto della giunta Marino.
Tredici sono i siti a Scicli dove si ritorna sui set del Commissario Montalbano, aprono tre palazzi nobiliari, si visita la collezione del Gruppo di Scicli, si scende nella Grotta delle Centoscale e si va per chiese rupestri. Coinvolti 40 studenti dell’Istituto Cataudella e le guide in LIS.
Il sindaco Mario Marino sottolinea come “i luoghi conosciutissimi fanno da attrattore ma vorremmo inserirne tanti altri meno noti nella prossima edizione. Quest’anno non si potranno visitare le grotte di Chiafura ma è stata appena finanziata un’imponente operazione di restauro e speriamo di poterle riaprire nei prossimi mesi”.
Per Elio Tasca, assessore alla Cultura di Scicli, “il festival sarà un’opportunità straordinaria per i nostri giovani. Sono stati coinvolti nelle visite anche un gruppo di ragazzi con disabilità e 40 studenti del Liceo Cataudella che racconteranno i palazzi. E alcune visite saranno anche in linguaggio LIS”. Il festival a Scicli è stato costruito con la collaborazione della ProLoco.
A Scicli i luoghi aperti saranno tredici, e dopo un anno di assenza si ritorna ai luoghi utilizzati come set dalla fiction sul Commissario Montalbano. Ma si entrerà anche in palazzi nobiliari musei di se stessi (palazzo Spadaro ospita una ricca collezione sul Gruppo di Scicli), nell’antica farmacia Cartia; in chiese rupestri, piccole, scavate nella roccia, ma con tesori inattesi all’interno; e si scenderà nella Grotta delle Cento Scale, scavata nella roccia.
I luoghi da visitare: Palazzo Busacca, Palazzo Bonelli Patanè, Palazzo Spadaro. Un museo spontaneo, dentro la chiesa di san Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci; l’antica farmacia Cartia; il Museo del costume e della cucina, profondamente legato al territorio e al “famoso” cioccolato. E poi le chiesette rupestri: la “Scalilla”, costruita in una grotta ai piedi di San Matteo, ha una facciata semplice, con un piccolo campanile inglobato e un finissimo portone policromo. E’ legata alla leggenda della Madonna della Catena che intervenne per salvare la vita di tre poveracci condannati ingiustamente.
Aprono la Santa Maria della Consolazione e Santa Teresa. Infine, un luogo che è simbolo di rinascita sociale: il convento domenicano del Rosario che nel 1883 passò alle terziarie Domenicane che oggi gestiscono il Centro diurno per giovani in difficoltà.
Un presepe attenderà infine alla fine dei cento gradini della Grotta delle Cento Scale che scende nella “pancia” di San Matteo, un antico passaggio che conduceva ad un polla di acqua dolce, necessaria in caso di assedio dei saraceni. Una passeggiata condurrà invece alla scoperta dei palazzi delle famiglie più abbienti della Scicli seicentesca, prima del terremoto.