Diritto allo studio negato: all’Archimede di Modica mancano le aule ed il Libero Consorzio cosa fa? Resta a guardare…
In queste ultime settimane, da quando si è aperta la scuola, abbiamo più volte parlato di diritto allo studio negato, e purtroppo pare che saremo costretti a continuare a farlo.
Ogni giorno, infatti, vengono fuori problemi su problemi che mettono a dura prova la pazienza di insegnanti e studenti che desiderano solo andare a scuola la mattina e magari avere un’aula dove poter seguire le lezioni. Una richiesta che, in realtà, non dovrebbe essere nemmeno tale, almeno che non si abbia la sfortuna di vivere in un paese sottosviluppato.
Ed invece siamo in Italia, la nazione nota per aver speso migliaia di euro per i banchi con le rotelle che, adesso, sono abbandonati chissà dove ed invece quando si chiedono delle semplici aule dove sistemare gli alunni, questi sono costretti a protestare.
È quello che sta accadendo in questi giorni a Modica, in uno degli istituti storici della città, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Archimede”.
Una scuola che oggi conta 850 alunni e 120 docenti, e che però non ha aule sufficienti per ospitarli.
In tutto, ad oggi, mancano 7 aule, due, già dall’anno scorso, sono state concesse dall’Istituto alberghiero ma, per recuperare le altre, ad oggi, alcune classi, sono state sistemate nei laboratori che di conseguenza non possono essere utilizzati, da qui la decisione degli studenti di protestare, sostenuti dagli insegnati e anche dal Dirigente Scolastico Rosolino Balistrieri: “Già nel mese di luglio, ci spiega il Dirigente, ho fatto presente alla Provincia, che proprietaria dei locali della scuola, che avremmo avuto questo problema. Infatti, il numero degli studenti è notevolmente cresciuto e sapevamo di non poter contare su una parte dell’Istituto interessato da lavori che sarebbero dovuti terminare a breve e che invece persistono da due anni”
Ma a quanto pare c’è anche un altro problema come ci spiega il Dirigente Balistrieri: “Nel periodo della pandemia, la Provincia ha fortemente insistito perché cedessimo ben 16 aule ad un Istituto vicino per sopperire alle esigenze dettate dal distanziamento, questo oggi, con l’aumento delle iscrizioni, ha ulteriormente aggravato la nostra situazione. Per questo motivo adesso chiediamo alla Provincia di venire incontro alle nostre esigenze così come noi abbiamo fatto con loro e di trovare una soluzione per garantire agli studenti delle aule dove seguire le lezioni senza occupare quelle adibite a laboratorio.”
Alla base di queste difficoltà c’è di fondo una questione che bisognerebbe affrontare una volta per tutte: la gestione dell’edilizia scolastica da parte di un ente, quale il Libero Consorzio Provinciale, che nei fatti, già quando funzionava, diciamo così a pieno regime, aveva grosse difficoltà in questo settore ma che oggi a maggior ragione, non riesce a sopperire alle numerose esigenze che provengono dal mondo della scuola, innanzitutto a causa delle scarse risorse che lo hanno già costretto, negli anni passati, a fare delle scelte drastiche come quella di disdire i contratti locazione degli edifici privati di Modica dove sono allocati l’Istituto Alberghiero ‘Principi di Grimaldi’, il Liceo Artistico di Modica di via San Giuliano e di via Sorda-Sampieri, il Convitto dell’Alberghiero e anche i locali della sezione staccata di Chiaramonte Gulfi dell’Alberghiero di Modica, portando un notevole risparmio alle casse dell’ente ma lasciando ai dirigenti il gravoso compito di trovare una soluzione per garantire le lezioni.
Ci chiediamo è mai possibile tutto questo?
Che senso ha mantenere in vita il Libero Consorzio senza dotarlo di strumenti finanziari adeguati a garantire i servizi di cui ancora oggi è chiamato ad occuparsi?
Ma soprattutto di queste scellerate scelte politiche è mai possibile che debbano pagare le conseguenze gli studenti, gli insegnanti ed il mondo della scuola in generale?
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