La riforma delle Province per Gaetano Armao: “Non bisogna fermarsi al sistema elettorale ma ripensare alle funzioni” (Video)

Seminario all’Università di Palermo sull’argomento tornato d’attualità e rilanciato di recente dal neo Presidente

(Nostro servizio particolare) – Il percorso di riforma per l’autonomia che coinvolge provincie e città metropolitane necessita di un dibattitto serio che ponga l’attenzione non solo sull’aspetto prettamente elettorale ovvero sulla necessità di ritornare ad una elezione diretta dei rappresentanti dei cittadini ma su alcuni aspetti di fondamentale importanza quali il riordinamento delle funzioni, la questione finanziaria e anche le risorse umane.

Lo ha affermato il prof. Gaetano Armao l’ex vicepresidente della Regione e docente di diritto amministrativo dell’università di Palermo nel suo intervento introduttivo al Seminario organizzato dal Dems dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali del suo ateneo che si è tenuto ieri, nell’aula magna “Borsellino” dell’università di Palermo.

Fra gli interessati interventi quello dei docenti Riccardo Ursi e Roberto Di Maria.

L’obiettivo è quello di offrire un contributo sul tema del rilancio del governo intermedio, ovvero quell’entità che si pone tra il Comune, la Regione e lo Stato e che in questi anni purtroppo per scelte fatte prima a livello nazionale e poi a livello regionale ha portato ad una paralisi delle province con effetti disastrosi sulla viabilità, sulle scuole, sul servizio agli alunni disabili e su tutto quello che è di competenza delle province.

Dal seminario è emersa la necessità di rilanciare questi governi intermedi ponendo in essere una serie di proposte fra le quali quella di non fermarsi al sistema elettorale.

Bisognerà pensare ad esempio alla ricollocazione delle funzioni, come quello dei rifiuti, dell’acqua, che sono allocate a livello regionale e che invece possono essere utilmente spostate a livello provinciale.

Ovviamente, i relatori hanno sottolineato come il seminario non abbia avuto la pretesa di dare direttive politiche al Governo Regionale appena insediatosi che adesso ha il compito di affrontare questo importante argomento ma piuttosto di dare il proprio contributo culturale e scientifico facendo emergere chiaramente  la volontà e soprattutto l’auspicio che l’autonomia venga gestita in maniera più consapevole e più responsabile possibile.

Se lo Statuto della Regione Sicilia, ha sottolineato Armao, all’art.15 ha riconosciuto i Liberi Consorzi come livello di governo intermedi autonomi è possibile dare con un esercizio della potestà legislativa un compiuto assetto a questi enti facendone degli organismi che svolgono funzioni in modo utile e proficuo per i nostri cittadini. Un buon livello intermedio di Governo che funziona è una garanzia per tutti i nostri consociati.”

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