Il Caffè Letterario Quasimodo di Modica dedica una serata alla poetessa palermitana Gabriella Vicari
Prosegue la 17^ stagione culturale del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, con un appuntamento nuovo, previsto per il prossimo sabato, 3 Dicembre, ore 17.30, a Palazzo della Cultura, interamente dedicato alla poetessa palermitana Gabriella Vicari, a partire dalle due opere, la raccolta poetica “A piedi nudi” e il libro di racconti “L’isola di Nené”, maggiormente rappresentative dell’artista.
“Abbiamo il piacere – afferma Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo – di ospitare la poetessa Gabriella Vicari, di
origini palermitane, ma che vive a Santa Margherita di Belice ove è componente del consiglio di
biblioteca del comune; molto impegnata a livello culturale, fa anche parte del consiglio di
amministrazione della prestigiosa Istituzione G.Tomasi di Lampedusa“.
A coordinare la serata sarà Silvana Blandino, poetessa del Caffè Quasimodo; interverranno, dopo
l’introduzione di Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, Giuseppe Macauda, prefatore
della raccolta a “A piedi nudi”, e Maria Antonietta Emma, archeologa, che parlerà del libro
“L’isola di Nenè”, con attenzione ad atmosfere ed immagini del volume.
Gli attori Giovanna Drago, Giovanni Blundetto e Calogero Morreale leggeranno rispettivamente
brani di racconti e poesie, mentre il Duo di Flauti traversi a cura della “Banda Città di Modica”
diretta dal M° Corrado Civello, e composto da Francesca Fratantonio e Andrea Adamo, animerà la
serata con intermezzi musicali.
“La poesia di Gabriella Vicari – prosegue Domenico Pisana – ha leggerezza di una piuma e si posa
sulla quotidianità dell’esistenza per illuminarne il cammino. Dentro una struttura di versi brevi ed
efficaci, la poetessa “Si nutre/ d’azzurro nel silenzio /di dune dorate”, e le sue parole sembra che
s’inebrino nella purezza del sentimento che le trasfigura. La spontaneità dei luoghi, dei ritmi e il
paesaggio interiore ed esteriore che vibra nella raccolta “A piedi nudi” offrono le coordinate di un
viaggio etico-estetico che diviene traducibile intreccio di silenzi e di ignoto, di armonie, di ricordi e
di improvvisi fremiti, non perdendo mai di vista la misura e l’indice dei valori umani”.
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