Ragusa, l’obiettivo del Pd è “Un Piano Regolatore condiviso dalla città”. Alcuni consigli a Cassì e all’amministrazione
Il Partito Democratico di Ragusa interviene sul PRG presentato dall’Amministrazione Comunale alla città alla Camera di Commercio. Sappiamo infatti che dopo la presentazione il PD ha costituito un gruppo di lavoro per poter vigilare avendo preliminarmente contestato il metodo adottato dall’amministrazione che non aveva ritenuto opportuno durante l’iter di redazione dello strumento urbanistico di coinvolgere la città nel suo complesso.
A parlare a nome del gruppo di lavoro sul PRG il Segretario cittadino del PD Peppe Calabrese che presenta i primi spunti/contributi da fornire all’Amministrazione Comunale e a tutta la città “con l’auspicio che sul Piano Regolatore ci si continui a confrontare con la volontà di arrivare alla redazione finale di un Piano condiviso e di tutta la città”
Con questo obiettivo il gruppo di lavoro entra nel merito del Piano Regolatore “Da una prima lettura, dichiara Calabrese, emerge una netta contraddizione tra i principi enunciati nella presentazione dai cattedratici dell’Università di Catania e quanto riportato nelle tavole e nelle schede norma. Tra i principi che abbiamo ascoltato essere a base della strategia e dei contenuti ispiratori del Piano c’è la cosiddetta rigenerazione urbana, metodologia di intervento che si è sviluppata soprattutto nelle città europee, anche se ultimamente non mancano gli esempi anche in città italiane. I progetti di rigenerazione urbana hanno avuto successo proprio dove hanno visto come protagoniste la partecipazione e la concertazione. Anche se il soggetto pubblico riveste un ruolo centrale nella costruzione del processo rigenerativo, è oggi impensabile credere che la dimensione decisionale sia esclusivamente sua prerogativa. Gli attori privati, le associazioni di categoria e di cittadini, i proprietari, gli utilizzatori finali, i portatori d’interessi in generale devono essere parte integrante del progetto e coinvolti nei diversi momenti del processo. La capacità della gestione della concertazione è fondamentale sia nel momento di costruzione del progetto, sia durante la sua realizzazione, sia nella fase della gestione urbana.”
Secondo il Pd la rigenerazione urbana, però, intesa anche come rigenerazione sociale perché, attraverso la riqualificazione dell’ambiente costruito (e non) contribuisce a migliorare la qualità della vita degli abitanti, non può essere attuata se non è prevista in un progetto urbano della città.
“Secondo noi, sottolinea Calabrese, questo progetto urbano nel Piano presentato è completamente assente”.
Un altro aspetto che il Pd critica è quello relativo alla riduzione del consumo di suolo di cui c’è assoluta necessità in città. “Invece, spiega il Segretario cittadino del PD, nel Piano presentato vengono previste ancora nuove aree di espansione in zone periferiche della città, contraddicendo un altro principio enunciato cioè la ricucitura delle zone periferiche. Noi, sottolinea Calabrese, riteniamo prioritaria l’attenzione sul patrimonio edilizio esistente e in particolar modo sul centro storico della città inteso nella sua interezza tra Ragusa Superiore e Ibla”.
Un altro aspetto che non convince il gruppo di lavoro è la destinazione e/o denominazione dell’area dell’ex parco agricolo a parco agro-alimentare.
“La città di Ragusa, spiega Calabrese, ha la fortuna di avere un’area così consistente ubicata in zona baricentrica della città e non ancora compromessa da nuove costruzioni. Per noi questa area deve essere utilizzata per la realizzazione di un vero e proprio parco urbano, dotato dei servizi e delle funzioni con esso compatibili (area fitness, trekking, piste ciclabili, ecc..) che consentano la massima fruizione da parte dei cittadini. Un progetto ambizioso che permetta di ricucire concretamente il centro con le zone più periferiche”
amministrazione comunale ragusa, comune di ragusa, Pd Ragusa, Peppe Calabrese, Peppe Cassì, prg, ragusa, rigenerazione urbana