Modica, D’Antona: “L’approvazione del Piano di Riequilibrio non ha eliminato il rischio del dissesto”
Molto rumore per nulla? È questo che viene da pensare dopo la notizia dell’approvazione del Piano di riequilibrio del Comune di Modica da parte della Corte dei Conti.
Un piano che è stato revisionato per ben sette volte dal 2012 ad oggi e che è stato approvato dopo un lungo contradditorio in cui la Commissaria in primis ha dovuto faticare e anche parecchio per convincere la Corte dei Conti che il Comune si sta impegnando sul fronte delle entrate.
“Adesso– ha dichiarato la Commissaria Ficano- ciò su cui si dovrà lavorare molto sono le entrate comunali oltre ovviamente al pagamento dei vari contenziosi una volta che questi vengono definiti. Questo è il vero lavoro del Comune di Modica che dovrà dare seguito alle prescrizioni annuali che ci detterà di volta in volta la Corte dei Conti”.
Da qui la nostra domanda riferita essenzialmente alla reazione dell’ex sindaco di Modica Ignazio Abbate che ha parlato di “vittoria della città”. Ma non la penseranno così i cittadini che adesso per evitare il dissesto dovranno cominciare a pagare le tasse che l’onorevole non ha riscosso in tutti questi anni.
Ricordiamo che, a Modica. solo il 18% dei modicani paga le tasse comunali come Tari e Canone idrico e solo lo 0,002% di ambulanti con regolare licenza paga il suolo pubblico.
Numeri che danno davvero contezza di quello che si è fatto anzi non si è fatto fino ad oggi in città su questo fronte.
“Questa è la nostra ultima possibilità– aggiunge la Ficano-se non rispetteremo gli obiettivi intermedi purtroppo non ci sarà la possibilità di ripresentare un altro piano di riequilibrio” e da lì al dissesto la strada è brevissima.
A sostenerlo è anche Vito D’Antona di Sinistra Democratica che esprime soddisfazione rivendicando il merito di avere approvato, nel lontano 2012, insieme al Consiglio comunale di cui faceva parte, la prima versione del piano.
D’Antona poi risponde all’on Abbate spiegando che “il piano approvato non ha eliminato ancora in modo definitivo il rischio del dissesto finanziario. Si chiude unicamente per il Comune una fase di incertezza mentre si apre una prospettiva, ben più impegnativa, rivolta alla puntuale attuazione entro il 2028 di tutte le misure contenute nel Piano, con lo scopo di risanare e portare ad equilibrio la situazione economica del Comune. In questa direzione, conclude D’Antona, l’attuale situazione finanziaria del Comune, caratterizzata da una notevole mole di debiti, da ritardi nei pagamenti e da un carente servizio di riscossione dei tributi renderà il compito ben più difficile. Spetta alle amministrazioni comunali dei prossimi sei anni, attraverso una rigorosa politica finanziaria, costituita da una equa leva fiscale e da una selezione delle spese a garanzia dei servizi ai cittadini, dare attuazione al Piano, allontanando così definitivamente il pericolo del dissesto”.
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