Il magistrato vittoriese Bruno Giordano scrive a Mattarella per tenere alta l’attenzione su Daouda Diane
Bruno Giordano, magistrato di Cassazione ed ex direttore dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, di origine vittoriese, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per riportare l’attenzione sul caso dell’operaio straniero scomparso ad Acate.
L’uomo, un sindacalista di origini ivoriane, Daouda Diane, che lavorava in un impianto per la preparazione del calcestruzzo, la Sgv, è scomparso il 2 luglio 2022.
Diane non è stato dimenticato dai colleghi nemmeno per un attimo, tanto che tra loro si sono fatti carico di sostenere a distanza la sua famiglia in Costa d’Avorio. Anche una parte di città è scesa in piazza per rivendicare la sicurezza sui luoghi di lavoro, rompendo il silenzio sulla sua scomparsa aavvenuta dopo due video-denunce.
Al Capo dello stato, Giordano scrive così : “Una Sua parola, signor Presidente, può squarciare il silenzio su Diane, ridando voce a chi gli è stata tolta e può restituire dignità a tutti coloro che si vogliono invisibili, ancorché lavorino nelle nostre campagne, si arrampichino sui ponteggi dei cantieri, ci aiutino nelle nostre case e che invece vogliono avere fiducia e speranza nel nostro Paese. A cominciare da una bambina che in Costa d’Avorio attende il suo papà.”
Bruno Giordano si è sempre battuto contro lo sfruttamento dei lavoratori e cerca in ogni modo di ricordare alle istituzioni l’Art. 1 della Costituzione Italiana. È sua anche l’affermazione che sottolinea che per contrastare il capolarato del terzo millennio, bisogna intervenire su piattaforme digitali e grandi organizzazioni, perché – lo sfruttamento- dice Giordano- è il vizio di una economia ricca che si fa forte con i deboli-.