Nulla di buono all’orizzonte: secondo il governo Schifani nel 2023 Pil in Sicilia in caduta libera
Nulla di buono all’orizzonte per l futuro economico della Sicilia sulla quale incombe lo spettro della recessione, con l’economia in caduta libera nel 2023 appena iniziato.
Il quadro a tinte fosche è quello tracciato dal governo Schifani nella nota di aggiornamento al Defr 2023-2025, approvata in giunta è già trasmessa all’Ars.
Per il 2023 si prevede un calo del Pil dello 0,3%, al contrario di quanto era stato annunciato lo scorso anno quando invece si pparlava di crescita.
“La revisione delle stime, che è stata effettuata considerando il mutato quadro programmatico della NaDef, vede migliorare le previsioni elaborate a luglio per l’anno in corso (da 2,3% a 3,3%) con un differenziale positivo di un punto percentuale – si legge nel documento – ma prospetta un peggioramento del percorso di ripresa per gli anni successivi, soprattutto per l’anno 2023, che a fronte di una ipotesi di crescita del 2,6% stimata a luglio, mostra adesso una variazione negativa (-0,3%)”.
Per il governo “la recessione prevista rappresenta il riflesso dell’indebolimento dell’attività economica, principalmente attribuibile ai minori consumi delle famiglie e alla riduzione degli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature, a causa dell’impatto dell’inflazione sul reddito disponibile e della maggiore incertezza nelle aspettative, oltre che dell’aumento dei costi di finanziamento indotto dal rialzo dei tassi d’interesse. Si tratta, peraltro, degli stessi fattori che incidono negativamente sul volume degli scambi internazionali, a sua volta influente, come domanda estera, sul sistema produttivo regionale”.
In Sicilia a pesare sulle prospettive future è la crescita dell’inflazione che appare più elevata rispetto alle altre regioni italiane.