C’è una foto che sta circolando in queste ore e che dimostra, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo stato di totale abbandono della città di Modica costretta a versare lacrime e sangue per colpa di chi l’ha amministrata fino ad oggi e che con l’arrivo del Commissario Straordinario ha avuto solo il colpo di grazia.

La foto che vedete mostra la città di Scicli, piena di gente e di vita e quella di Modica, in una triste domenica sera a pochi giorni dal Carnevale senza una decorazione, una luce, un simbolo che possa far anche solo respirare ai nostri bambini, quelli che dovrebbero ancora giocare per strada, l’aria del Carnevale.

Ma i soldi sono finiti e quei pochi che ci sono servono a pagare gli straordinari e gli esperti venuti da ‘lontano’ per risanare le casse comunali.

In realtà forse a ben pensarci non serve il Carnevale per vedere delle maschere in città, anzi siamo stati abituati a vederne fin troppe di maschere.

Da Pulcinella, archetipo dell’anti-eroe ribelle e irriverente, ad Arlecchino che incarna lo spirito villanesco e apparentemente sciocco del servo, da Colombina emblema della servetta vivace, graziosa e furba , a Pantalone mercante vecchio, avaro e lussurioso e ancora Balanzone personaggio serio, presuntuoso e saccente, siamo stanchi delle maschere, abbiamo provato sulla nostra pelle quello che diceva Pirandello: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti” ed è per questo che adesso forse sarebbe il caso di iniziare ad avere il coraggio di mostrarsi per quello che si è e che si è fatto, di gettare la maschera e dare la possibilità ai modicani di scegliere lealmente chi dovrà guidare  la città nei prossimi anni.  

In copertina la vignetta di Salvatore Modica