Modica: “Salviamo le colombe” l’appello degli animalisti tra il sacro e il profano

Fra pochi giorni ci sarà la famosa festa della Madonna Vasa Vasa, la festa del cuore dei modicani ma c’è un ma che riguarda un aspetto della festa che forse in pochi hanno mai preso in considerazione le “Colombe di Modica”

Così un gruppo di animalisti modicani ha voluto puntare l’attenzione sui maltrattamenti che vengono perpetrati nei confronti dei volatili. 


Alcuni anni fa, scrive il gruppo, la corte del chiostro di Palazzo San Domenico, sede del comune di Modica, fu interamente chiusa all’altezza della gronda con una rete per impedire agli uccelli di entrarvi e poggiarsi sui timpani delle finestre o ripararsi nel portico del piano terreno; finché la rete fu tenuta là in alto, gli elementi architettonici restarono indenni dagli escrementi di questi animali, tuttavia alcuni piccioni e passeri, nel tentativo di entrare dall’alto nello spazio del chiostro, vi restarono intrappolati e nessuno si curò o poté liberarli: morirono dopo giorni e restarono là a decomporsi al sole. Poi la rete fu tolta sì, ma non per disposizione degli amministratori comunali che ne avevano disposto l’istallazione provvidenziale fu un’inusuale ed abbondante nevicata che la fece collassare!


Poi il gruppo di animalisti si sofferma sulla tradizione modicana del giorno di Pasqua. 


Un’antica tradizione modicana prevede che il giorno di Pasqua due processioni partano da due Chiese diverse portando con sè  i simulacri della Madonna e del Cristo Risorto; al momento in cui le processioni si incontrano e la statua della Madre si riunisce a quella del Figlio vengono liberate alcune colombe. L’evento ha l’aura del “bello” per la calca di cristiani che assistono con gli abiti della festa e, credo, anche per chi, cristiano e no, sta leggendo. Tuttavia a questa narrazione manca il risvolto tragico per i ‘simboli’ della Pasqua: le colombe!


Infatti i membri delle confraternite che organizzano l’evento legano dei lunghi nastri colorati alle zampe delle colombe  prima di liberarle, nastri che poi nessuno scioglierà. È facile intuire come questi ornamenti costituiscano poi un pesante impedimento al volo,  spossando gli animali e riducendo la mobilità delle zampe. Poi i lunghi nastri legheranno loro le ali o si agganceranno ad un ramo o qualcosa di simile; così intrappolate moriranno dopo una  lunga , crudele e dolorosa agonia
” 


Il gruppo conclude il comunicato con un appello: “Vorremmo che a Modica, per quest’anno e per tutti quelli a venire, avessimo pietà di quelle colombe, rispettassimo le loro vite di esseri senzienti, risparmiassimo loro la sofferenza gratuita di una lenta agonia e, quanto meno, ne avessimo compassione per il valore del simbolo che nell’intero mondo che si dice cristiano esse rappresentano

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