La CGIL organizza la Festa del Lavoro ad Acate per ricordare Daouda Diane, scomparso nel nulla
La CGIL, la FLAI CGIL e Libera hanno deciso di organizzare la Festa del lavoro, il 1° Maggio 2023, ad Acate, assurto a simbolo del lavoro sfruttato e mal pagato dopo la scomparsa il 2 luglio scorso di Daouda Diane.
“Il primo maggio, senza dignità non è lavoro” è il claim della manifestazione che prevede il corteo di mattina alle ore 10.00 che attraverserà il viale principale della città di Acate, fino a raggiungere piazza Matteotti, dove ci saranno alcuni interventi. Saranno presenti i vertici nazionale di Libera e della CGIL.
Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, ha garantito la sua presenza. Insieme al lui saranno presenti il Magistrato di Cassazione Bruno Giordano, già direttore capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro e il Segretario nazionale FLAI CGIL Giovani Mininni. La mattinata si concluderà con il pranzo sociale al termine del quale è previsto un momento musicale. Gli organizzatori hanno invitato diverse associazioni ad aderire all’iniziativa.
“Si tratta di un’occasione che dà modo di accendere i riflettori a livello nazionale non solo sulla vicenda del giovane ivoriano, ma anche sulle criticità che attanagliano un pezzo di territorio della nostra Sicilia abbandonato e dimenticato dalla politica, commentano Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e Vittorio Avveduto, referente provinciale di LIBERA Ragusa e coreferente regionale, la cosiddetta “fascia trasformata”.
Ma sarà anche il Primo maggio di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, senza confini, per rivendicare la dignità di chi lavora, di chi è precario, di chi in diversi settori guadagna miseri salari, spesso nella irregolarità.
Chiediamo che il Governo regionale e nazionale affronti immediatamente e con concretezza il dramma della sicurezza sul lavoro perché è inaccettabile che in Italia ogni giorno tre persone muoiano al lavoro. Rivendichiamo il diritto per i giovani di poter costruire il proprio futuro anche in questa terra senza dover essere costretti ad emigrare al nord o all’estero”.