La discarica di Lanzagallo tra Ispica, Pozzallo e Modica va bloccata: ecco cosa ne pensa l’UE
“La realizzazione della discarica di Lanzagallo rischia di violare le direttive dell’Unione Europea”. A dirlo è una direttiva che la Commissione UE ha emanato a seguito dell’interrogazione dell’On. Corrao.
A darne notizia questa mattina è il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che sulla questione ha assunto posizioni in netta contrapposizione con quelle prese dagli altri Sindaci. Per Ammatuna infatti la discarica rappresenta un vero e proprio scempio per il territorio e la Commissione UE, chiamando in causa l’Autorità Giudiziaria, potrà evitare altri danni ambientali che possono ripercuotersi negativamente su un territorio continuamente sotto attacco.
“La discarica di contrada Lanzagallo rischia di fare grossi danni e va bloccata. Se non fossero sufficienti le solide motivazioni che hanno mobilitato i cittadini e le amministrazioni di Ispica, Modica, e Pozzallo, oggi la Commissione – in risposta alla mia interrogazione – ha ribadito il pericolo di violazione delle direttive UE sui rifiuti, sull’habitat naturale e sulle procedure di valutazione ambientale strategica. E ha chiamato in causa le autorità giudiziarie italiane, affinchè intervengano per evitare i danni di una tale discarica sull’ambiente e sulla comunità” – così commenta l’eurodeputato Ignazio Corrao la risposta della Commissione UE sul caso della discarica di Contrada Lanzagallo.
“Siamo di fronte a un messaggio chiaro. La Commissione Ue – spiega Corrao – avverte le autorità regionali che è necessario “tenere in considerazione la distanza dalle aree residenziali e di ricreazione, dai siti agricoli o urbani e dalle zone di protezione naturale”, ma anche “non pregiudicare l’integrità dei siti protetti” ed “evitare il degrado significativo degli habitat naturali e degli habitat di specie nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate”.
Secondo la Commissione europea, prima che venga concessa l’autorizzazione per la discarica occorre prendere in considerazione la distanza dalle aree residenziali e di ricreazione, dai siti agricoli o urbani e dalle zone di protezione naturale. I piani di gestione dei rifiuti devono conformarsi all’articolo 28 della direttiva quadro sui rifiuti e se soddisfano le condizioni cumulative della direttiva sulla valutazione ambientale strategica (VAS) devono essere sottoposti alla valutazione.
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