La discarica di Lanzagallo ad Ispica è una scelta azzardata e Paolo Monaca spiega perchè
Dopo i dubbi sollevati dall’UE, anche il consigliere comunale di Ispica, Paolo Monaca, dice la sua sulla realizzazione della discarica di Lanzagallo. La commissione Ue l’ha ritenuta a rischio di violazione delle direttive europee.
“Si verifica, di fatto – dichiara Monaca – quanto aveva avuto già modo di esprimere il Comune di Ispica con il proprio voto contrario (e a quella riunione io ero presente in qualità di assessore all’Ecologia e all’Ambiente) all’assemblea dei soci della Srr, unitamente ai Comuni di Pozzallo, Modica e Acate. Ricordiamo che questa eventuale nuova discarica dovrebbe sorgere per buona parte sul territorio di Ispica, al confine con il territorio di Pozzallo e di Modica.
Una discarica che sorgerebbe in un’area dove insistono abitazioni private, aziende agricole, attività professionali, per non parlare del discorso ambientale considerato che sarebbe situata a pochi chilometri dalla cava Salvia, che da Ispica arriva in zone modicane, e della cava e necropoli di Albarcara, quindi a due passi da una zona protetta.
Tra l’altro, trattandosi di un’area a forte concentrazione residenziale, tra cui proprietari stranieri e alcuni del Nord Italia, è stato costituito il comitato Lanzagallo-Graffetta, che sembrerebbe orientato a fare valere le proprie ragioni attraverso le vie legali.
Siamo soddisfatti del fatto che la commissione Ue abbia confermato gli stessi dubbi già sollevati durante l’assemblea dei soci della Srr prima della votazione e poi promuovendo un ricorso al Tar avverso tale decisione. E, in questo senso, ringraziamo l’europarlamentare Ignazio Corrao per la sensibilità dimostrata attorno a questa vicenda e per avere dato voce a territori che, di solito, non riescono ad attirare l’attenzione, riuscendo ad accogliere la segnalazione proveniente da questa zona su tematiche ambientali che, in questo periodo, risultano essere di estrema attualità”.
“Al di là dei tecnicismi – continua Monaca – dobbiamo ricordare che è essenziale, nel sito, il rispetto degli ambiti in cui sorgono aziende biologiche, tenere in considerazione la distanza minima dai centri abitati, per non dire di un’altra riflessione. Ispica già sta pagando un prezzo altissimo, sul fronte ambientale, in quanto, sul proprio territorio, insiste l’ex discarica comunale di contrada Graffetta che, in linea d’aria, dista solo due chilometri dal sito individuato a Lanzagallo.
La Regione ha inserito l’ex discarica nell’elenco dei siti contaminati. Prima di discutere, dunque, della creazione di nuove discariche, sarebbe opportuno sanare quelle già esistenti, avviare, quindi, un discorso completo per quanto attiene la bonifica”.
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