Scicli: la realizzazione di un’area attrezzata sulla spiaggia di Spinasanta preoccupa Legambiente
Non sono passati inosservati a Legambiente Scicli “Kiafura” i lavori in corso d’opera, in questi giorni, per la realizzazione di un’area attrezzata sulla spiaggia di Spinasanta, sul litorale sciclitano.
Dalle notizie assunte direttamente presso la Capitaneria di Porto di Pozzallo, e dalla lettura degli atti pubblicati sul portale del Demanio, risulta la natura temporanea dello stabilimento, che alla data del 31 agosto dovrà ripristinare i luoghi venendo a scadenza l’autorizzazione temporanea, rilasciata per 90 giorni.
Ma era opportuno, in una spiaggia così stretta, realizzare un manufatto che arriva quasi alla battigia? E’ quello che si chiedono Legambiente e anche molti cittadini.
“Come è noto, per Legambiente e pertanto anche per il nostro Circolo, la spiaggia rappresenta un bene comune di inestimabile valore e per questa ragione l’attenzione su ciò che accade nelle nostre coste è massima” dichiara Alessia Gambuzza, presidente di Legambiente Scicli “Kiafura”.
Legambiente chiede ai proprietari-gestori degli stabilimenti il massimo rispetto della spiaggia e dei bagnanti, applicando il divieto di utilizzo di stoviglie di plastica monouso e tenendo pulita per tutto l’anno la spiaggia limitrofa.
Si raccomanda di lasciare gli spazi di transito lungo la battigia e di attuare con scrupolo quanto previsto per facilitare il godimento del mare da parte delle persone diversamente abili.
Alla Capitaneria di Porto, e in generale tutti gli Enti di controllo a cui spetta il rilascio di autorizzazioni per attività economiche sulle spiagge, “Kiafura” chiede di verificare l’opportunità di dare luogo a sovrapposizioni e affollamenti fra i servizi erogati. Nella piccola spiaggia di Spinasanta, infatti, è presente da anni una struttura di appoggio ai frequentatori dell’arenile.
Anche al Comune di Scicli si chiede di esercitare il massimo controllo su tutti gli stabilimenti esistenti lungo le spiagge per l’applicazione delle norme sull’accesso dei diversamente abili, sulla gestione delle plastiche, sulla pulizia e sulla raccolta dei rifiuti nelle aree di pertinenza dello stabilimento, sulle emissioni sonore, non essendo consentita agli stabilimenti balneari l’erogazione di musica ad alto volume e tantomeno l’equiparazione alle discoteche.
Per concludere si chiede per l’ennesima volta di rimettere in discussione il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo e di sottoporlo alla partecipazione popolare come previsto dalle norme.
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