Luglio è finito, ma continua il caos voli: anche oggi, cancellazioni e dirottamenti, è il delirio!
Quello che doveva essere un incidente risolvibile in tre giorni, nonostante le rassicurazioni e gli incoraggiamenti da parte dei vertici della Sac, è diventato un’odissea per migliaia e migliaia di viaggiatori che difficilmente dimenticheranno l’estate 2023.
A due settimane di distanza dall’incendio divampato al terminal A dell’aeroporto di Catania, pare a causa di un banale corto circuito di una stampante, la situazione in Sicilia è ancora fuori controllo.
Andando a vedere il sito dell’aeroporto di Catania, è possibile avere un quadro della situazione: decine e decine di voli appaiono ancora oggi, 31 luglio, cancellati o dirottati, su Comiso, Palermo, Trapani e Malta.
Si naviga a vista e le pubblicazioni delle rotte e degli orari vengono fatte il giorno stesso del viaggio, con enormi disagi per chi purtroppo è costretto a recarsi in aeroporto senza sapere come e dove andrà a finire. Spesso si scopre nel corso della notte che il volo che doveva partire alle 7 del mattino, è stato dirottato a Trapani, come se magicamente ci si potesse spostare da una parte all’altra della Sicilia con uno schiocco delle dita. Un disastro….
Da domani, primo agosto, dovrebbe entrare in funzione la tensostruttura di 500 metri quadrati allestita dall’aeronautica militare che dovrebbe un pò migliorare la situazione, ma la normalità a 15 giorni dall’incidente appare ancora lontana. Nel frattempo la gente è costretta a stare sotto il sole e a cercare riparo sotto i cavalcavia, seduta per terra!
Una vergogna tutta siciliana che avrà inevitabilmente delle conseguenze anche nel tempo, perché l’odissea che stanno vivendo anche i turisti sarà difficilmente dimenticabile.
Sulla vicenda in questi 15 giorni, sono intervenuti a turno ministri, presidente della regione, deputati, vertici, società di gestione, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti.
In queste ore si dice anche che la piena operatività a Catania potrebbe tornare solo dopo la metà di agosto, a stagione quasi finita.
Crediamo che il minimo che si possa chiedere a questi dirigenti e politici, una volta passata l’emergenza, sia una dignitosa uscita di scena, si facciano le valigie e un biglietto di sola andata.
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