Ieri al Pata Pata il mondo della Shoa con “Un Tram per la Vita”. Giovedì, “I giorni dell’Oleandro” di Gianni Stornello

Continua la rassegna “Autori & Libri, conversando a Sampieri”.

“Un Tram per la Vita” è stata l’occasione per regalare ad un copioso e attento pubblico una versione inedita di Tea Ranno, ieri sera al Pata Pata nell’ambito di “Autori & Libri, conversando a Sampieri”.

Il dialogo con la giornalista Viviana Sammito ha aperto le porte su un mondo più volte esplorato, quello della Shoa, ma mai narrato in modo così intenso e ricco di valori.

Tea Ranno, con la sensibilità che è nota ha illustrato, per averla avuta raccontata,la storia di Emanuele Di Porto, oggi novantunenne agitato ma allora un bambino di dodici anni, ebreo così come la madre catturata nel rastrellamento operato dai nazisti nel ghetto Ebreo il 16 ottobre del 1943 e uccisa nel campo di concentramento di Birkenau.

La storia di una persona esemplare che ci ricorda la disumana persecuzione messa in atto non per quello che gli ebrei esprimevano o facevano ma bensì per quello che erano.

Una delle pagine più tragiche della storia italiana che raggiunge il suo picco nelle leggirazziali varateil 5 settembre del 1938, dal governo Mussolini.

Una conversazione sobria e composta ma dagli accenti decisi supportate dalla lettura di alcuni bravi da parte dell’Autrice. Una bella lezione civica di una scrittrice molta amata dal pubblico.

E domani, giovedì si prosegue con un altro appuntamento quello con Gianni Stornello, giornalista e scrittore, il quale compie un’altra operazione letteraria, la terza, di grande efficacia non solo in termini di sobrietà di scrittura ma soprattutto per la descrizione del tempo e dei luoghi in cui colloca  la narrazione.

Fresco di stampa “I giorni dell’oleandro” (Laurana Editore) sarà presentato domani giovedì 10 agosto alle ore 19.00 al Pata Pata.

E’ una storia semplice di due ragazzi teneramente innamorati, ambientata in un piccolo centro della Sicilia orientale. Fra di loro si erge però l’incomprensibile  muro della differenza di classe sociale. Lui appartiene ad una famiglia dell’alta borghesia, lei molto meno.

Amore contrastato dai genitori di lui. E’ un affresco di una società tipica degli anni sessanta quando ancora si negava l’ascensore sociale alle categorie meno abbienti e gli effetti si riverberavano anche nelle relazioni sentimentali.

La catena si rompe quando la protagonista è costretta a cambiare città per il trasferimento del padre. Lettere spedite dalla protagonista e mai lette dal destinatario. Amore finito? Dopo sessant’anni si scoprirà l’arcano.

La donna ormai molto avanti negli anni rivivrà, tornando nel paesino da cui era partita da giovane, il ricordo intenso del suo amore perduto e avrà le risposte che ha sempre cercato. Un testo che sembra ambientato nelle sceneggiature deliziose di Peppuccio Tornatore dove i sentimenti e le emozioni si incastrano e catturano in un gioco senza fine.

Birkenau, Mussolini, Peppuccio Tornatore, Tea Ranno, Viviana Sammito

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