Aeroporto di Comiso: la Fnaarc chiede un ruolo attivo di Confcommercio sul futuro dello scalo

Nel corso degli ultimi anni, una serie di anomalie e inefficienze, hanno compromesso non solo l’immagine dell’ aeroporto di Comiso, ma anche lo sviluppo economico e turistico del territorio ibleo.

A denunciarlo è la Fnaarc che ricorda come, a fronte dell’obiettivo di passeggeri di un milione da raggiungere entro il 2019, la migliore “annata” è stata il 2016 quando si sono registrati 456.000 passeggeri: quindi, di fatto, non si è mai riusciti a raggiungere nemmeno il 50% dell’obiettivo.

Ciò ha portato all’inevitabile acquisizione da parte di SAC che ha rappresentato per il territorio una sonora sconfitta.

“L’allarme è scattato nei primi mesi di quest’anno quando ancora non era stato pubblicato nessun piano di sviluppo industriale e ancora non era stato presentato il piano dei voli per la stagione estiva 2023. Sono seguite rassicurazioni da parte di SAC e, conseguentemente, il 22 aprile è arrivata la notizia del repentino abbandono da parte del vettore Ryanair a partire dal 5 maggio – dichiara il presidente Salvo Ingallinera –

Sono seguite maldestre operazioni di comunicazione che hanno confermato le preoccupazioni per la riuscita dell’imminente stagione estiva che di fatto ha visto, un vistoso calo di presenze in particolar modo dall’estero.

L’incendio all’aeroporto di Catania ha completato il quadro. Né questo ha indotto la SAC a ragionamenti sul potenziamento dell’aeroporto di Comiso che continua ad essere indicato, quale sviluppo principe, come un improbabile hub cargo, e ci sorprende in tal senso la posizione del nostro presidente della Regione, on. Schifani.

In tal senso, Ingallinera chiede al presidente di Confcommercio un intervento, anche nella qualità di presidente regionale, affinché si apra un tavolo in Regione al fine di identificare, stavolta in modo serio, le linee di sviluppo del Pio La Torre e i relativi interventi strutturali affinché ciò si possa attuare.

Evidenziamo ancora quanto fragile sia l’equilibrio operativo dell’aeroporto di Catania sia per i fatti accaduti che per le continue interferenze del vulcano (queste sono certamente possibili e negli ultimi anni sempre più frequenti) e quanto utile possa essere la vicinanza dell’aeroporto di Comiso che, attrezzato ad hoc, avrebbe con successo supplito alle necessità di cui sopra.

Ricordiamo ancora che la Confcommercio ha, con gli uomini a suo tempo designati alla CamCom del Sud est, contribuito attivamente al governo dei due aeroporti e auspichiamo che, per il futuro, si possano indicare uomini capaci di imprimere decisioni utili allo sviluppo di tutto il territorio siciliano ed in particolare della nostra provincia ma in merito alla questione aeroporto non riusciamo a distinguere “il bambino dall’acqua sporca”.

Siamo convinti che un aeroporto efficiente e ben gestito possa rappresentare una leva fondamentale per l’attrazione di turisti e investitori e che possa contribuire significativamente alla crescita economica dell’intera provincia di Ragusa. Tuttavia, la gestione attuale, con tutte le sue carenze, rappresenta un ostacolo piuttosto che un’opportunità.

Ritengo che la Confcommercio, in quanto rappresentante degli interessi del tessuto commerciale e imprenditoriale del territorio, debba svolgere un ruolo attivo con un tempestivo cambio di passo in questa questione, intervenendo con determinazione e vigore per sollecitare un cambiamento e garantire una gestione dell’aeroporto all’altezza delle aspettative e delle esigenze del territorio”.

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