Vittoria, dopo l’assoluzione con formula piena, parla l’ex sindaco Nicosia: “Io vittima di un errore giudiziario”
E’ stata depositata in cancelleria il 27.09.23 la sentenza n.987/23 del 30.6.23 del Tribunale Penale di Ragusa con la quale si esplicitano le motivazioni che hanno portato all’assoluzione con formula piena di tutti gli imputati del processo exit pool.
L’accusa, all’epoca dei fatti, ipotizzava connivenze tra mafia e politica nell’ambito delle elezioni Amministrative del 2016 conclusosi con la sentenza di assoluzione perché: “Il fatto non sussiste”. Fra gli imputati l’ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia che ha deciso di dire la sua dopo la pubblicazione delle motivazioni.
Un lungo comunicato che abbiamo deciso di pubblicare per intero come forma di piccolo risarcimento nei confronti anche di quella stampa che troppo spesso per il solo piacere dello scoop sbatte in prima pagina i volti e ì nomi delle persone processandole e condannandole prima ancora che la giustizia abbia fatto il suo corso e questa storia ci insegna di essere cauti e di ricordarci sempre che dietro ogni notizia c’è una storia di una persona che è innocente fino a prova contraria.
IL COMUNICATO:
“Ho atteso-dichiara Nicosia- come ho sempre detto in precedenti esternazioni, in rigoroso silenzio e rispetto che la magistratura giudicante, una magistratura serena, preparata, competente, scevra da pregiudizi e condizionamenti esterni, si esprimesse e spazzasse via con la forza del diritto l’infame accusa avanzata, invece, da quella parte di magistratura inquirente che si è affidata a falsi mezzi pentiti, non adeguatamente riscontrati, ed a congetture prive del seppur minimo elemento indiziario.
Ora- prosegue l’ex sindaco di Vittoria-che sono state depositate anche le motivazioni della più piena assoluzione posso incontrastatamente ribadire che l’avvio del processo è stato originato da un gravissimo errore giudiziario, frutto di una serie di macroscopici e grossolani equivoci, così numericamente e qualitativamente consistenti da far dubitare della casualità, che ha trasformato persone stimate in vittime di un caso eccezionalmente raro di “mala giustizia”.
La sentenza-spiega Nicosia- fa giustizia dei molteplici errori commessi dagli organi inquirenti ritenendo inesistenti le prove accusatorie, ritenendo contraddittori e smentiti i collaboranti, ritenendo insussistenti tutte le imputazioni.
Nelle 50 pagine della sentenza ve ne sono due centrali (pag. 22-23) che rappresentano anche un evento straordinario, e cioè non solo la già di per sé importante assoluzione degli imputati dagli addebiti ingiusti, bensì anche il riconoscimento di una sorta di encomio: “E’ opportuno evidenziare la consistente attività svolta dal Nicosia Giuseppe, sia in qualità di Sindaco sia in qualità di avvocato, di contrasto alla criminalità.. In particolare emergono diverse costituzioni di parte civile da parte del Comune di Vittoria in procedimenti penali contro soggetti accusati di reati di tipo mafioso…procedimenti civili promossi dal Comune per il risarcimento dei danni contro soggetti condannati per mafia… Emergono anche numerose cause civili promosse dall’avv. Giuseppe Nicosia per ottenere il risarcimento in favore di vittime della mafia (in totale 57 procedimenti dal 2003 al 2011)…Risultano n. 8 costituzioni di parte civile in favore delle vittime della mafia promosse dall’avv.Nicosia. Risulta, poi, che nel 2008 il Comune emanava un “Regolamento antipizzo”… il sindaco Giuseppe Nicosia e il Prefetto di Ragusa firmavano un “Patto per Vittoria Sicura”… firmavano un “Protocollo di legalità per il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria…Risultano alcuni esposti fattti dal Nicosia Giuseppe alla Procura, dal 2008 al 2015… Non si può quindi escludere che il Nicosia Giuseppe, in dieci anni di sindacatura, avesse suscitato malumori in diversi soggetti” (pag. 22 e 23).
Di tutta una sentenza straordinariamente favorevole per le ragioni della nostra innocenza, mi piace estrapolare ed intervenire su questo passaggio perché penso che costituisca un fatto raro che in una sentenza indirettamente si renda atto e si ripari al primitivo errore giudiziario con l’elogio dell’attività legalitaria ed antimafia dell’imputato.
Una riabilitazione postuma anche per l’intera città-ci tiene a sottolineare Nicosia- e la storia amministrativa di Vittoria che si è vista ingiustamente sospettata di infiltrazioni mafiose e che, invece, era un esempio nazionale di legalità. Viene finalmente riconosciuto da una Sentenza della Repubblica Italiana come l’amministrazione Nicosia avesse costituito una novità ed una peculiarità in termini di legalità e di contrasto alla criminalità. Fino al punto da ritenere possibile quanto ho sostenuto storicamente e cioè che le calunnie scagliateci contro siano state il frutto dei malumori e delle inimicizie di quanti invece hanno militato o simpatizzato per l’illegalità. Alla luce di questo passaggio motivazionale appare ancora più ingiusta la sorte toccata alla Città con lo scioglimento e ritengo che molti dei passaggi della relazione prefettizia dovranno essere riletti alla luce della sentenza assolutoria.
In conclusione dopo 6 anni di processo, della pomposa operazione della DDA di Catania con enfasi denominata Exit Poll, della conferenza stampa quasi diffamatoria del settembre 2021, delle immagini di elicotteri utili al “narcisismo” graduato e togato al fine di assicurarsi idonea scenografia per la conferenza stampa, non resta null’altro che l’enorme spreco di risorse pubbliche e danno erariale nel condurre un ingiusto procedimento contro amministratori e cittadini che nulla avevano a che vedere con le illazioni investigative.
Ed in merito, alla luce della eloquente motivazione d’assoluzione, risuona ancora più sinistra per le ragioni di una democrazia la motivazione della misura cautelare che ha portato al grottesco arresto del 2017, “appare infatti fortemente fondato il pericolo di reiterazione delle condotte…sol che si consideri l’imminenza di una nuova tornata elettorale per l’assemblea regionale siciliana..” , come a dire sono vicine le elezioni e pertanto il politico va fermato ed arrestato! Una motivazione incostituzionale che ricorda provvedimenti storicamente databili all’epoca del “confino” per finalità politiche. Indirettamente utile per sopire quei malumori in diversi soggetti di cui parla l’odierna sentenza.
Al momento ed a caldo posso concludere che oggi lo Stato e la Giustizia hanno recuperato gran parte della fiducia che avevano disperso nel 2017 e che, per quanto riguarda il mio piccolo, proverò ad impegnarmi da testimone di un’esperienza paradossale che intende far conoscere all’opinione pubblica quali distorsioni del sistema possono incombere sulla collettività o sul singolo malcapitato quando si fa cattivo uso del poter inquisitorio
Comune di Vittoria, giuseppe nicosia, processo exit poll, vittoria