Ragusa: Iblea Acque…poco limpide? Tra accuse e segnalazioni all’Anac si va avanti e si moltiplicano le iniziative
Tutti contro Iblea Acque ma il Comitato sul Controllo Analogo da la sua benedizione e autorizza ad andare avanti.
“Acqua eccellenza comune? Segnalazione congiunta di 8 consiglieri comunali all’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione” E’ questo il tema della conferenza stampa in programma sabato 21 ottobre alle ore 10:30 nella saletta del bar Prima Classe di Ragusa e che vedrà, per l’appunto, la presenza di otto consiglieri comunali di alcuni Comuni iblei che intendono dire la propria sulla vicenda Iblea Acque.
Saranno presenti Paolo Monaca e Serafino Arena di Ispica, Marianna Buscema di Scicli, Giuseppe Sulsenti di Pozzallo, Salvo Liuzzo di Comiso, Piero Mandarà di Santa Croce, Bianca Mascolino e Sara Siggia di Vittoria.
“Chiediamo di rendere più trasparenti i benefici per gli utenti– sottolineano i consiglieri comunali – e reclamiamo di conoscere se la procedura espletata dall’Ati di Ragusa per la gestione dell’acqua pubblica abbia favorito obiettivi di efficienza, di economicità e di qualità del servizio e non presenti concrete difficoltà per noi concittadini-contribuenti e per i nostri comuni soci-finanziatori. Ecco perché interpelliamo direttamente l’Anac”.
Sulla questione è intervenuto nei giorni scorsi il Partito Democratico di Modica. Il segretario Salvatore Poidomani in particolare si pone e pone una domanda: Iblea Acque, opportunità per il territorio o carrozzone politico?
“La Iblea Acque, società di diritto privato ma interamente partecipata dai Comuni iblei– dichiara Poidomani-dovrà gestire per i prossimi trenta anni il Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) dell’Ambito Territoriale di Ragusa. È nata con le migliori intenzioni e con l’obiettivo di gestire in maniera ottimale le risorse idriche del nostro territorio. Ma sono sorte le prime perplessità.
Le polemiche più rilevanti riguardano: 1) la nomina dell’amministratore unico, nella persona dell’ing. Franco Poidomani. Si contesta che il predetto, essendo un dirigente in quiescenza, potrebbe ricevere solo incarichi a titolo gratuito e non un compenso, come quello attuale di 95 mila euro annui; 2) la procedura per l’assunzione di personale a tempo pieno e la nomina della relativa commissione aggiudicatrice; 3) le modalità di selezione dei dipendenti che transiteranno in questa società.
Sotto il profilo formale-spiega Poidomani– le procedure appaiono regolari, ma in tanti lamentano che occorrevano una maggiore trasparenza e pubblicità.
Il Pd non ha motivo di sospettare delle scelte fatte dall’assemblea dei sindaci, peraltro all’unanimità, ma ritiene che ogni primo cittadino abbia il dovere di fugare i sospetti e di rassicurare l’opinione pubblica della sua città sulla corretta e seria gestione del servizio.
In parole povere– sottolinea il segretario del Pd-i cittadini chiedono di sapere se l’Acqua continuerà a essere pubblica; se saranno fatti investimenti per ammodernare le infrastrutture e soprattutto la rete idrica e gli impianti di depurazione; se sono state attivate le procedure per evitare sprechi nella gestione e nei costi per il personale; se le tariffe saranno contenute e adeguate.
A nostro avviso-conclude Poidomani- per eliminare i timori della nascita di un nuovo carrozzone politico occorre dare queste risposte”
Intanto il Comune di Ragusa ha diffuso in queste ore un comunicato a nome di Iblea Acque. Ricordiamo infatti che il sindaco Cassì è Presidente del Comitato sul controllo analogo. Ed è proprio il Comitato a dichiarare che “Sulle questioni prospettate in merito alla attività di gestione dell’amministratore unico, preso atto dei chiarimenti dallo stesso forniti e delle valutazioni che, in merito agli stessi, sono state elaborate dal gruppo tecnico di lavoro costituito, per mandato di questo Comitato, da dirigenti e funzionari del Comune di Ragusa, ritiene, dopo approfondito dibattito, di dover invitare l’amministratore unico ad avviare senza indugio l’iter procedimentale per l’assunzione a tempo determinato delle figure apicali e di alta specializzazione, dando la più ampia evidenza ai relativi bandi pubblici, anche attraverso la pubblicazione degli avvisi nei siti istituzionali dei singoli comuni soci, nel rispetto delle disposizioni normative di settore per le società in house providing a partecipazione interamente pubblica.
Ritiene altresì, nelle more dell’espletamento delle predette procedure, e fino al completamento delle stesse, che il personale già assunto con incarico a contratto prosegua nello svolgimento delle funzioni ad esso assegnate, al fine di evitare l’interruzione di un servizio essenziale per la comunità d’ambito di riferimento.
Sollecita infine l’ATI idrico a predisporre celermente il regolamento di funzionamento del comitato sul controllo analogo”
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