Modica: Cgil, Gilda, Snals e Uil contrari alla proposta di dimensionamento scolastico. “Mantenere lo stato delle cose”

Modica potrebbe mantenere, ad oggi, lo stato delle cose.

Le dichiarazioni dell’assessore Chiara Facello, in merito alla questione del dimensionamento scolastico a Modica, hanno provocato la reazione dei sindacati, quegli stessi sindacati con cui l’assessore ha dichiarato di essersi confrontata per giungere alla soluzione migliore per la città.

Ma è davvero così? In un documento a firma congiunta da parte di FLC Cgil, FGU Gilda e Snals Confsal, i rappresentanti sindacali esprimono all’assessore alle politiche sociali ed educative del Comune di Modica il proprio parere sulla proposta di dimensionamento dichiarando “Di voler mantenere la situazione attuale e di rimandare qualsiasi decisione solo nel caso di eventuali cali demografici che possano compromettere la sopravvivenza di qualche Istituzione”.

Anche Vincenzina Fruscione della Uil Scuola ha inviato un comunicato al Comune per dichiarare la propria contrarietà alla proposta di dimensionamento proponendo di “mantenere le cinque istituzioni scolastiche senza alcun intervento rimandando ai prossimi anni ulteriori decisioni

Leggendo queste parole si comprende che la proposta di cui parlava l’assessore in realtà non ha trovato riscontro da parte dei sindacati i quali, come ci dichiara il coordinatore provinciale della FGU Gilda Gianfranco Iacono presente agli incontri, il piano di dimensionamento proposto dal Comune di Modica a loro dire “risponde solo ad esigenze politiche”.

Secondo Iacono, infatti, non c’è, ad oggi, una reale esigenza di modificare lo stato delle cose. “Dalla Regione -spiega Iacono- fanno sapere che l’obiettivo del dimensionamento scolastico su scala regionale che era quello di recuperare alcuni plessi è stato raggiunto anche in provincia di Ragusa effettuando degli accorpamenti su Ragusa, Comiso e Scicli, questo vuol dire che Modica potrebbe mantenere, ad oggi, lo stato delle cose e valutare con attenzione cosa accadrà da qui a qualche anno quando a causa della bassa natalità si riavranno gli stessi problemi. Se così non sarà, ci saranno ripercussioni sul lavoro di molte insegnanti, alcune perderanno la cattedra, altre saranno costrette a completare le ore chissà dove. Crediamo che-sottolinea Iacono– se si vuole davvero salvare Piano Gesù allora l’unica soluzione è accorparlo con la Carlo Amore e creare anche nella parte alta della città un polo scolastico come quello della Sorda.

Un’altra situazione che ci preoccupa– aggiunge Iacono-è quella dell’Istituto Santa Marta. Togliere il plesso di Sant’Elena sarebbe davvero grave per questo istituto. Speriamo– conclude il coordinatore provinciale della FGU Gilda – che quella dell’assessore sia solo una proposta e non la soluzione definitiva, e che ascolti le nostre obbiezioni frutto dell’esperienza sul campo per raggiungere la soluzione migliore per tutti. Non possiamo permetterci che ancora una volta, come accaduto nel 2014, gli interessi della politica prevalgano su quelli degli insegnanti e degli studenti.”

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